Moda in Pakistan: “Siamo stilisti, non rivoluzionari”

Pubblicato il 24 Febbraio 2010 - 14:45| Aggiornato il 25 Febbraio 2010 OLTRE 6 MESI FA

La stampa occidentale li ha definiti rivoluzionari, ma gli stilisti pachistani negano. Sulle passerelle di Lahore hanno sfilato abiti innovativi, modelle con pancia e braccia scoperte e cappelli colorati. Per i giornalisti venuti dall’estero è stato un chiaro segno di rigetto contro le tradizioni conservatrici del Paese, eppure i diretti interessati non si rivedono nell’etichetta che è stata creata ad hoc per loro.

I quattro giorni della moda per i designers asiatici hanno portato stravaganza e novità nelle sfilate, ma non celano alcuna provocazione. Banditi gli estremismi e le facili identificazioni tra terrorismo e islam, gli stilisti hanno fatto partire dalle passerelle una ventata di fantasia e libertà, come spiega Vazeena Ahmed: «Quindici anni fa non c’era proprio l’industria della moda e quando ho cominciato la mia famiglia rifiutava questo mestiere. Dicevano che nessuno in casa doveva fare la modella. Ora è diverso, noi siamo molto aperti. L’islam non predica quello che dicono i Talebani».