Napoli, sms hard per mascherare scambi di droga

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Febbraio 2016 - 14:03 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, sms hard per mascherare scambi di droga

Napoli, sms hard per mascherare scambi di droga

NAPOLI – Napoli, sms hard per mascherare scambi di droga. “Fino a che ora possiamo fare l’amore?”, “Fino a mattina”. E’ con questo tipo di scambi che un narcotrafficante e un suo cliente si mettevano d’accordo per lo scambio di droga, sicuri di non essere scoperti. E invece quegli scambi sono stati intercettati e loro due sono finiti tra i 36 arrestati tra Caivano e Caserta nell’ambito di una inchiesta sul traffico di sostanze stupefacenti. Scrive Il Mattino di Napoli:

Amore e violenza, droga e soldi, tentativi, maldestri, di svincolarsi dalle maglie della giustizia. C’è questo, anche questo, dentro l’indagine con fulcro tre presunti fornitori di cocaina del Parco Verde ed è sulle loro figure che si incentra, per lo più, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Isabella Iaselli su richiesta del pm Antimafia Luigi Landolfi.Il personaggio chiave è Salvatore Natale, alias «lo zoppo», perché subì l’amputazione di una gamba in seguito ad un terribile incidente stradale. È lui, secondo la procura, la «fonte» della cocaina, l’anello di giuntura tra il Parco Verde e la provincia di Caserta. Sono suoi i carichi di polvere bianca che alimentano le piazze di spaccio di Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, Orta di Atella, Casal di Principe. Ed è lui, leggendo gli atti, a mettere in piedi uno degli escamotage più «originali» finalizzato a fuorviare le indagini.

Un passato legato al clan a Montagna-Castaldo, un figlio in prigione con l’accusa di essere vicino alla cosca dei Padulo, le cimici dei carabinieri intercettano 4mila sue telefonate, nonostante la sua scaltrezza induca lui, ed altri indagati, ad utilizzare linee «dedicate» per la consegna della droga. E questo non è il solo trucco al quale ricorre. In più occasioni, i pusher casertani che lo contattano al telefono si rivolgono a lui appellandolo come «zia» e, Natale, al telefono, voce in falsetto, parla come una donna. Il suo nome in codice, insomma, è «zia Filomena»: così lo chiamano i clienti che gli scrivono messaggi «d’amore» nel cuore della notte per celare appuntamenti che -sostiene il gip sono finalizzati alla consegna della droga.