No Tav su A32: polizia sgombera il blocco, idranti e ruspa contro folla

Pubblicato il 28 Febbraio 2012 - 12:23 OLTRE 6 MESI FA
TORINO – Altissima tensione in Val di Susa: in mattinata circa 500 agenti della polizia in assetto antisommossa sono intervenuti e hanno smantellato i blocchi dei No Tav sulla A32 usando gli idranti contro la folla e una ruspa per rimuovere la barricata di cassonetti eretta dagli occupanti, che prima di indietreggiare hanno dato fuoco ai rifiuti. La polizia ha azionato gli idranti, e sulla folla si è alzata una nuvola di fumo bianco. Successivamente sono arrivati i vigili del fuoco e hanno spento le fiamme della barricata.

Le forze dell’ordine hanno sgomberato il blocco dei No Tav all’altezza di Salbertrand ma i manifestanti non se ne sono andati, sono solo indietreggiati. Il blocco era stato allestito da un gruppo di manifestanti intorno alle 22:30 di lunedì sera, su decisione dell’assemblea serale dei comitati, per impedire alle forze dell’ordine che si trovavano all’interno della zona del cantiere di effettuare il cambio di turno. Alle 2 però è scattato l’ordine della questura e gli agenti, dotati di idranti e lacrimogeni, hanno sgomberato i manifestanti.

Polizia e manifestanti faccia a faccia, si prepara la carica? Alla vista degli agenti i circa 300 militanti hanno cominciato a battere sui guardrail e i celerini hanno risposto lanciando getti d’acqua con gli idranti verso i blocchi No Tav. I manifestanti sono indietreggiati e sono rimasti sulla bretella dell’autostrada, davanti alla polizia con le braccia alzate, cantano ”La Val Susa paura non ne ha” e ”A sarà dura”, tradizionale grido di battaglia del movimento valsusino.  Contro le forze dell’ordine qualche manifestante ha lanciato pietre e bastoni senza tuttavia colpire gli agenti.  Sulla carreggiata della A32  è arrivata anche una ruspa che per rimuovere la barricata. Alcune decine di No Tav si sono sdraiati sulla carreggiata, impedendo alla polizia di avanzare. Gli altri hanno bloccato la rampa tra il viadotto e l’autostrada, alzando e battendo le mani: “Luca, Luca, la Val di Susa non ha paura”.

La versione della questura. Il blocco No tav sull’autostrada A32 all’altezza della barriera di Salbertrand – ha reso noto la Questura di Torino – e’ stato rimosso dopo la segnalazione della presenza di ”un gruppo di alcune decine di persone incappucciate, armate di spranghe, che incendiava alcuni cassonetti dell’immondizia e masserizie accatastate sull’autostrada” e ”dava luogo a danneggiamenti presso le limitrofe aree di servizio direzione nord e direzione sud”. Una sassaiola, inoltre, e’ stata fatta contro un equipaggio dei Vigili del fuoco inviato sul posto per spegnere le fiamme. A quel punto – ha sottolineato la Questura – e’ stato deciso l’intervento delle forze dell’ordine per ”ripristinare la legalita’ e la regolare funzionalita”’ dell’autostrada ”anche al fine di consentire il transito dei tir bloccati da ore”. I manifestanti – ha riferito la Questura – hanno reagito con un fitto lancio di pietre, petardi e bombe carta contro gli agenti, hanno rovesciato i cassonetti e incendiato le barricate, per poi disperdersi.

La Questura ha confermato che, nelle operazioni di bonifica sono stati rilevati danni al manto autostradale (lesionato dagli incendi) e sono stati trovati fili di metallo tesi tra i guard-rail e numerosi chiodi a tre punte. I Tir rimasti bloccati sono stati scortati dalla Polizia Stradale fino all’uscita di Susa della stessa A32. La Questura, infine, ha reso noto che ieri sera due furgoni della Polizia, con a bordo alcuni agenti, all’altezza di San Giorgio di Susa, sono stati colpiti con dei sassi lanciati da manifestanti che realizzavano estemporanei blocchi della circolazione. Anche ieri mattina, a Chianocco, una pattuglia della Polizia Stradale era stata circondata e presa a calci da manifestanti e un’altra colpita dal lancio di sassi.

L’obiettivo dei presìdi, cominciati lunedì dopo lo sgombero del cantiere della Maddalena, è di proseguire tutta la giornata. In serata, alle 20, è prevista una nuova assemblea del movimento No Tav che deciderà come proseguire la lotta. Un elicottero dei carabinieri sorvola anche a bassa quota, sulla zona. Sul viadotto che passa dove c’è il blocco autostradale è comparsa una scritta contro il procuratore capo di Torino: “Caselli ti ruberemo la salma”.

La tensione della protesta ha raggiunto da lunedì livelli preoccupanti, soprattutto dopo l’incidente del No Tav Luca Abbà. L’uomo si era arrampicato su un traliccio della corrente vicino al cantiere in ampliamento nella Val di Susa. Aggrappatosi ad un cavo elettrico Abbà è rimasto folgorato, per poi cadere dal traliccio dall’altezza di oltre 10 metri. Abbà ora è stazionario, mantenuto in coma farmacologico dai medici del Cto di Torino.

La protesta prende proprio origine dal ferimento di Luca Abbà, il militante di 37 anni tuttora ricoverato in coma all’ospedale Cto di Torino, precipitato da un traliccio dopo aver toccato i fili dell’alta tensione lunedì mattina. Le sue condizioni sono stabili. ”L’obiettivo – ha detto stamani Maurizio Berardino, direttore del pronto soccorso dell’ospedale Cto di Torino, dove Abba’ e’ ricoverato – era che il quadro clinico non cambiasse molto e cosi’ e’ stato”. Abbà viene però tuttora sottoposto a trattamenti medici intensivi.

”La situazione delle ustioni – ha aggiunto Berardino – e’ stabile. Non vi sono edemi e neppure problemi agli arti. E’ stata disposta una risonanza magnetica a 48 ore dall’evento, dopo di che avremo un quadro piu’ chiaro della situazione”. Lo staff medico del Cto non esclude di sottoporre Abba’ a dialisi, a scopo esclusivamente terapeutico. ”Tuttavia – ha riferito Berardino – per ora il rene del paziente non presenta alcun segno di affaticamento”. Per valutare gli eventuali danni permanenti, sara’ necessario attendere un anno, mentre per le conseguenze immediate della folgorazione sara’ necessario attendere ancora qualche giorno. ”Se il quadro clinico rimarra’ quello attuale – ha concluso Berardino – contiamo di svegliare Abba’, che e’ tuttora sedato, ragionevolmente nel fine settimana”.

Alcune decine di compagni di Abbà nel movimento No Tav hanno trascorso la notte “vegliando” all’esterno del Cto torinese. Alcuni di loro si sono radunati davanti a una grande immagine che ritrae la Madonna del Rocciamelone e hanno pregato per diverse ore. Sulla cancellata dell’ospedale sono stati stesi due striscioni uno con la scritta tutti con Luca, l’altro dei cattolici per la vita della valle.

Nel frattempo non si fermano anche i lavori. La Ltf ha finito nella notte le opere di recinzione. In totale l’area da cinque ettari è passata a sette. Mentre la circolazione nelle strade della zona riprende lentamente dopo una notte di blocchi e scontri con la polizia, l’impresa incaricata dei lavori di scavo e bonifica per l’ampliamento del cantiere della Maddalena a Chiomonte per il tunnel geognostico della Tav Torino-Lione.

Continuano intanto le indagini coordinate dai pm Andrea Beconi e Giuseppe Ferrando della Procura di Torino. I compagni di Luca Abbà, interrogati ieri, saranno molto probabilmente denunciati dalla polizia giudiziaria e indagati per aver violato l’area dichiarata sito strategico nazionale.

Le immagini degli scontri (Foto LaPresse)