No Tav: scontri nella piana di Venaus, A32 bloccata (foto)

Pubblicato il 8 Dicembre 2011 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA

TORINO, 8 DIC – Scontri fra manifestanti No-Tav e polizia nella piana di Venaus in Val di Susa. Due persone che hanno partecipato alla manifestazione sono state trasportate in ambulanza negli ospedali di Susa (Torino) e al Cto del capoluogo piemontese. Uno dei due è stato ferito a un occhio e ha riportato un trauma cranico, ma è vigile e cosciente all’ospedale Cto di Torino, dove è trattenuto in osservazione. Il secondo, invece, ha riportato un trauma a una caviglia ed e’ stato medicato all’ospedale di Susa (Torino) e poi dimesso.

Tra i No Tav ”ci sono stati tre feriti in modo abbastanza serio e sono stati portati in ospedale. La nostra baita Clarea è stata devastata ma tre o quattro dei nostri sono riusciti a tornarci”. Così, a nome del movimento, uno speaker ha raccontato alle 2-300 persone radunate sull’ autostrada A32 Torino-Bardonecchia, ormai occupata da cinque ore. ”Quando arriveranno i nostri amici che sono stati a Chiomonte – ha aggiunto – faremo un’assemblea e decideremo il da farsi”. Nel frattempo sulla A32 sono stati portati cassonetti dei rifiuti per formare un’altra barricata. E’ arrivato anche un furgone con pasti caldi.

Intanto è tornata la calma al cantiere Tav di Chiomonte. Gli ultimi manifestanti No Tav che si erano raccolti a circa un chilometro, oltre il ponte sul torrente Clarea, se ne sono andati. La polizia sta ripulendo la Baita Clarea, la costruzione (abusiva) simbolo del movimento, sequestrando il materiale che – versimilmente – è stato adoperato per l’ultimo assalto al cantiere come le fionde e gli scudi in plexigas. Il resto del materiale, come gli zaini abbandonati nella fuga, verrà consegnato ai proprietari che ne facciano richiesta. Una rocciatrice specializzata della polizia ha raggiunto uno degli ”osservatori” costruiti sulla cima degli alberi dai No Tav per controllare cosa vi è rimasto all’interno.

Prima di essere respinti dall’intervento delle forze dell’ordine, che si sono avvalsi anche di lacrimogeni, i dimostranti No Tav sono riusciti a recidere in due punti il reticolo esterno di una rete di filo di ferro che delimita l’area dove si trova il cantiere. I danni, dicono alla Ltf (la società che si occupa della realizzazione della ferrovia Torino-Lione) sono molto contenuti. I dimostranti, nei loro ripetuti tentativi di avvicinamento, hanno anche dato vita a una sassaiola. Sul lato opposto della vallata i vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere i principi di incendio che si sono innescati nella zona dopo il lancio di lacrimogeni utilizzati dalle forze dell’ordine per allontanare un gruppo di No Tav. Secondo la Questura di Torino, i focolai sono stati verosimilmente appiccati dai manifestanti.