Nuova Zelanda, la nave cargo incagliata affonda

Pubblicato il 11 Gennaio 2012 - 16:27 OLTRE 6 MESI FA

WELLINGTON (NUOVA ZELANDA) – Container, sacchi di latte in polvere e altri rottami stanno raggiungendo le spiagge della Nuova Zelanda dopo che il cargo greco incagliato da tre mesi sulla barriera corallina ha iniziato ad affondare.

Il cargo Rena da 47.230 tonnellate battente bandiera liberiana, era fermo a circa 22 chilometri al largo di Tauranga, nella costa orientale della Nuova Zelanda. Il 9 gennaio, la nave merci si è spaccata in due ed ora, dopo essere stata colpita da onde alte fino a sei metri, i due tronconi della petroliera si sono allontanati di una ventina di metri e i due blocchi  sono affondati. I circa 700 container sono finiti in mare.

Ora le autorità sperano di poter quanto prima mettere in campo squadre specializzate per contenere la dispersione di sostanze e detriti dalla nave che sta affondando. E’ stato anche riattivato il programma di registrazione dei volontari che vogliano dare una mano alla pulizia delle spiagge per evitare che avvenga il peggior disastro ambientale della storia in Nuova Zelanda.

La polizia intanto ha chiuso Waihi Beach al pubblico per evitare che la gente si avvicini agli oggetti spiaggiati. Oltre 20 container infatti sono pieni di criolite, sostanza tossica.

Il capitano della Rena e l’ufficiale addetto alla navigazione, entrambi filippini, sono stati accusati di aver gestito la situazione sulla nave in maniera pericolosa e di diffusione di sostanze tossiche e rischiano fino a 234.200 dollari di multa o due anni di carcere. Dovranno apparire in tribunale il mese prossimo.

Le immagini del cargo che affonda (foto Ap/LaPresse):