Nuova Zelanda, petrolio in mare: “La nave rena potrebbe spezzarsi”

Pubblicato il 13 Ottobre 2011 - 15:31 OLTRE 6 MESI FA
SYDNEY – Sulla nave da carico Rena incagliata sulla barriera corallina al largo della Nuova Zelanda, sono riusciti a salire tre esperti incaricati di valutare la situazione. Dopo un’analisi strutturale, hanno stabilito che per loro è ancora sicuro lavorare all’interno della nave. Non hanno tuttavia ancora deciso se il carburante della nave potrà essere pompato fuori prima che il l’imbarcazione si spezzi. Una crepa verticale attraversa lo scafo per intero, il che significa che la Rena è tenuta insieme dalle sue strutture interne. Lo ha dichiarato Steve Jones, portavoce della Maritime New Zealand, ente che si occupa della sicurezza nelle acque neozelandesi.
“La realtà è che la Rena potrebbe spezzarsi in qualunque momento”, ha spiegato Jones ad Associated Press. I container caduti fuori bordo finora sono 88 e il contenuto di molti di essi ha già raggiunto le coste. Le autorità hanno confermato che uno di essi conteneva delle sostanze chimiche pericolose, che però a contatto con l’acqua diventano meno dannose. Tuttavia, il container con queste sostanze non è ancora stato trovato. Sei imbarcazioni sono state impiegate per intercettare i container e il loro contenuto.
Il mare grosso aveva finora impedito alla squadra di emergenza di raggiungere la Rena, ma una tregua dal maltempo ha permesso ai tre esperti di salire a bordo. Un altro portavoce della Maritime New Zealand, Ewart Barnsley, ha dichiarato che una grossa chiatta è riuscita ad avvicinarsi alla Rena per pompare fuori il carburante. È però necessario che entrambe le imbarcazioni siano relativamente ferme prima di iniziare le operazioni, il cui avvio potrebbe non avvenire prima di domani. La Rena trasportava 1.368 container, 11 dei quali contenevano sostanze pericolose.
(Foto Ap/LaPresse)