Obama saluta tutti, sorrisi a volontà…ma con Berlusconi un po’ meno

Pubblicato il 10 Ottobre 2009 - 15:42| Aggiornato il 11 Ottobre 2009 OLTRE 6 MESI FA

Si è guadagnato il Nobel per la Pace anche per le sua grande capacità diplomatica, sa trattare, sa sorridere al momento giusto. Da quando è andato alla Casa Bianca Barack Obama ha girato il mondo, ha partecipato a summit e vertici per discutere di nucleare, ambiente, economia e diritto internazionale.

Non risparmia mai l’espressione cordiale, la stretta di mano di rito e a volte anche una strizzatina d’occhio. A tutti, o quasi. Qualcuno non gli piace, o forse politicamente conta meno. Se Hu Jintao conta sullo scacchiere perché alla guida del colosso economico cinese e Abu Mazen decide le sorti dei negoziati con Israele; se Medvedev è a capo dell’ex nemico russo e gestisce l’energia dell’est, altri leader sono decisamente più defilati.

Silvio Berlusconi di certo non brilla per finezza, specialmente quando parla di Obama- e poi di Michelle- come del presidente “abbronzato”, così come la sua first lady. Angela Merkel non ha guadagnato punti quando si è rifiutata di concedere a Obama spazio per il suo discorso a Berlino.

Entrambi i leader europei hanno collezionato gaffes con il capo della Casa Bianca, ma probabilemente all’America importa poco coltivare buoni rapporti. Il peso di Italia e Germania non è più lo stesso per gli Stati Uniti.

Persino il “leone” venezuelano Chavez e il francese Sarkozy, l’uno scontroso e l’altro buffo, si sono guadagnati più stima. Ratzinger resta sempre il Papa.