Meredith: oggi la sentenza per Amanda e Raffaele. Lei: “Non ero da Mez”

Pubblicato il 3 Ottobre 2011 - 12:32 OLTRE 6 MESI FA

PERUGIA – Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede sono stati rispettivamente condannati a 26, 25 e 16 anni di reclusione. Condannati in primo grado per l’omicidio di Meredith Kercher. Ma le sorprese potrebbero arrivare questa sera, in diretta tv, quando ci sarà la sentenza della Corte d’assise d’appello per il secondo grado. Una sentenza che a detta di molti potrebbe riservare ribaltamenti di fronte, soprattutto dopo la guerra di perizie che sembrerebbe alleggerire la posizione di Amanda e Raffaele.

”Io ho perso un’amica nel modo più brutale e inspiegabile. Sono stata manipolata”. Così Amanda Knox nelle prime dichiarazioni davanti alla Corte nel processo di appello. “Sono la stessa persona che ero allora. La sola cosa che mi distingue da 4 anni fa è quello che io ho sofferto in 4 anni”. Amanda Knox ha quindi ribadito alla Corte d’assise di essere estranea all’omicidio di Meredith Kercher. ”Io non ero a casa, ero da Raffaele. Se fossi stata in quella casa sarei morta anch’io, insieme a Meredith. Sono innocente”.

“Mi viene chiesto il carcere a vita o addirittura la pena di morte”, ma io ”non ho mai fatto del male a nessuno”. Queste invece le parole di Raffaele Sollecito all’inizio dell’udienza che porterà alla fatidica decisione.  Sollecito ha quindi chiesto che la Corte d’Assise d’Appello di Perugia dia a lui e ad Amanda Knox ”nuove speranze, un nuovo futuro, che penso meritiamo”.

”Sono quattro anni che porto questo bracciale con la scritta ‘Amanda e Raffaele liberi’, oggi è arrivato il momento di toglierlo. Non l’ho mai tolto – ha detto Raffaele – e in questo bracciale sono racchiuse molte emozioni. Oggi voglio fare un omaggio alla Corte: è arrivato il momento di toglierlo”. Il giovane, accusato dell’omicidio di Meredith Kercher, ha così concluso le sue dichiarazioni spontanee.

A Perugia già da alcuni giorni sono arrivati i maggiori network inglesi e americani per seguire l’evento che verrà trasmesso in diretta televisiva. Mentre sono stati oltre 400 i giornalisti che hanno chiesto di seguire il processo davanti alla Corte d’assise d’appello di Perugia ai due ex fidanzatini accusati di aver ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher.

Non ci sarà spazio invece per il pubblico alla lettura della sentenza, per motivi di ordine pubblico. L’aula degli Affreschi non può contenere molte persone, gli spettatori resteranno fuori, mentre entrerà un giornalista accreditato a testata.

In aula anche i familiari della studentessa inglese Meredith Kercher. Stephanie, Arline e Lyle, la sorella, la madre e il fratello della giovane uccisa , sono attesi questa mattina all’aeroporto di Perugia Sant’Egidio nonostante i problemi di overbooking incontrati nel trovare un volo. Probabilmente non arriveranno in tempo per essere presenti all’ultima udienza prima della sentenza, ma solo alla lettura del dispositivo. Non sentiranno quindi le parole che Amanda e Raffaele diranno ai giudici prima della camera di consiglio.

Qui di seguito, le immagini dell’attesa della sentenza ( foto LaPresse):