Oslo, la donna che si salva dall’attentato con una scheggia in testa

Pubblicato il 29 Luglio 2011 - 15:36 OLTRE 6 MESI FA

OSLO –  Line Nersnæ è un’impiegata cinquantenne che lavora nell’edificio governativo andato distrutto venerdì scorso ad Oslo per colpa della mano di Anders Behring Breivik .

Line nel momento dell’esplosione si trovava alla sua scrivania e si preparava per una conferenza: dopo l’esplosione, una scheggia della vetrata le si è conficcata in pieno volto e la foto è finita sulle prime pagine dei principali quotidiani scandinavi.

L’immagine è diventata un’icona di quanto accaduto ad Oslo: “Improvvisamente ho sentito questo rumore tremendo. Il frastuono ha riempito l’intera stanza” ha raccontato Line a VG. Poi più nulla. Quegli atroci momenti subito dopo l’esplosione sono come svaniti dalla memoria di Line ancora sotto choc: “Ricordo solo che ero stata rimbalzata sulla parete quando ho ripreso conoscenza e che avevo un fortissimo mal di testa, però non capivo il perchè”.

In quegli istanti, Line fa l’unica cosa giusta: corre, corre più che può e con i colleghi si precipita dall’undicesimo piano dell’edificio e scende in strada. I motivi perchè la cinquantenne non si ricordava più gli attimi dopo la deflagrazione diventano chiari mentre scende le scale e incrocia il suo datore di lavoro. “Gli ho detto che avevo forti dolori al capo”, spiega la donna, “mi ha guardato e poi mi ha detto che qualcosa spuntava dalla mia testa!”. Un frammento del telaio di una finestra esplosa si era infatti conficcato nella testa di Line.

La norvegese si accorge di quella “una sorta di bastone” che le finito nella testa, ma non perde la calma e continua a scendere cautamente piano dopo piano. Una volta fuori viene soccorsa dai paramedici e trasportata immediatamente all’ospedale. I medici riescono ad estrarre la scheggia di 20-30 centimetri.

La donna se la cava con 27 punti di sutura e qualche giorno di convalescenza. “Ho avuto fortuna nella sfortuna: il frammento non ha colpito nessuna parte critica della mia testa, al contrario di altri miei colleghi io vivo ancora”. Già martedì Line Nersnæ è tornata al lavoro, in un ufficio provvisorio, con un turbante in testa.

La storia è stata raccontata in questi giorni dal giornale norvegese Dagbladet che le ha dedicato la copertina e pubblicato alcune foto: