Padova: sedicenne stuprato in Psichiatria. L’Usl si difende: “Sesso consenziente”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Febbraio 2017 - 17:00 OLTRE 6 MESI FA

PADOVA – L’Usl 6 Euganea non intende risarcire il giovane stuprato cinque anni fa all’interno del reparto di Psichiatria 2 del Sant’Antonio in cui era ricoverato. “Il paziente non ne è rimasto particolarmente turbato, quindi il danno non sussiste” è la linea difensiva dell’Usl.

“Inaudito” dice l’avvocato Francesco Miraglia, che rappresenta la famiglia del giovane, adesso maggiorenne, ma che all’epoca della violenza aveva soltanto 16 anni. “Oltre a non tenere in considerazione quanto l’episodio possa aver turbato il giovane nel tempo, anche in virtù del fatto che l’uomo che lo aveva stuprato era affetto da Aids, l’Usl non pare dare alcun peso al fatto che la violenza si sia consumata nei confronti di un minore”.

Quella dell’Usl, secondo l’avvocato è “una tesi difensiva vergognosa. A parte che nessuno pare tenere in considerazione che il giovane all’epoca dei fatti fosse minorenne, come si può affermare che una violenza o un episodio simile non possa aver lasciato degli strascichi emotivi? Di certo non ha aiutato il giovane nella ricerca di un equilibrio psicologico. Senza contare i mesi trascorsi nell’angoscia di essere stato contagiato dal virus dell’Hiv, da cui era affetto l’uomo che lo aveva stuprato (morirà tre mesi più tardi), e dalle cure cui si era dovuto sottoporre. Ci auguriamo invece che si voglia tenere conto di tutti questi aspetti, niente affatto marginali, e che si tenga a mente che gli abusi sono stati commessi su un sedicenne affidato, in quel momento, al servizio sanitario”.