Processo Escort, Gianpi’s girl Vanessa Di Meglio: Con Silvio solo baci e carezze

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2014 - 14:14| Aggiornato il 9 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Processo Escort, Gianpi's girl Vanessa Di Meglio: Con Silvio solo baci e carezze

GIanpaolo Tarantini principale imputato al Processo Escort

ROMA – Con Silvio Berlusconi ci furono “baci e carezze, preliminari ma senza atti sessuali”. A parlare dinanzi ai giudici del Tribunale di Bari è Vanessa Di Meglio, testimone nel processo contro Gianpi Tarantini e altri sei imputati per le feste organizzate nelle residente private dell’ex premier. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata a induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Alla sbarra oltre ai fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, ci sono la tedesca Beganovic (in arte Began), la cosiddetta ape regina delle feste dell’ex premier, le attrici Letizia Filippi e Francesca Lana, e gli amici e soci in affari di Tarantini, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia.

Interrogata dal pm Eugenia Pontassuglia, Di Meglio racconta la serata del 5 settembre 2008 a Palazzo Grazioli. C’erano in tutto “una ventina di invitati”, tra i quali lei riconobbe George Clooney e Eva Cavalli. Dopo la cena, finita intorno all’una, la 42enne ricorda che

“gli invitati, piano piano, andarono via e anche Gianpaolo. Io mi sono ritrovata bloccata lì”.

Erano in quattro, lei, altre due ragazze e Berlusconi, che non nomina mai, nonostante i ripetuti inviti del pm a rispondere alle domande senza “remore”. La ragazza spesso sgrana gli occhi e si aggiusta i lunghi capelli biondi e sta sempre attenta a riferirsi a Berlusconi come al “padrone di casa, la persona che ci aveva invitati”.

“Abbiamo chiacchierato, riso, cantato, niente di particolare – racconta – Il padrone di casa scherzava, era una persona molto carina”.

Salvo poi ammettere di aver riconosciuto subito Palazzo Grazioli già entrandovi in auto con Gianpaolo Tarantini. Il racconto poi prosegue e Di Meglio riesce finalmente a nominare “il Cavaliere”. Al termine della cena, dice,

“il Cavaliere si alzava e tornava con ceste di regali, cravatte per gli uomini e foulard e altri oggetti per le donne”.

Poi il “dopocena”: le effusioni con il Cavaliere avvenivano

in piedi vicino al divano; in camera da letto c’eravamo io e altre due ragazze. Poi io sono uscita e non so cosa sia successo”.

E ha comunque escluso di aver avuto rapporti sessuali con l’allora premier Silvio Berlusconi.

“Nessuno mai mi ha chiesto di prostituirmi, se me l’avessero chiesto non l’avrei fatto. Non avevo bisogno di essere pagata”.

In aula anche Patrizia D’Addario, costituitasi parte civile al processo.

“Ancora oggi mi sento sola, aggredita e insultata da persone che dovrebbero semplicemente stare zitte, solo stare zitte”, ha detto entrando al palazzo di giustizia

Fu proprio D’Addario a far partire l’inchiesta nel 2009, quando raccontò al pm Giuseppe Scelsi le particolari cene nelle residenze dell’ex premier. Tailleur nero e occhiali da sole glitterati, la escort barese dice di essere “indifferente a tutto”.

Al processo deporranno prossimamente anche Silvio Berlusconi, suo fratello Paolo, Nicole Minetti e le 26 donne reclutate da Gianpaolo Tarantini e indotte – secondo l’accusa – a prostituirsi con il Cavaliere, tra cui la soubrette Manuela Arcuri, che declinò l’invito due volte, e Sara Tommasi.