Accusa: “Sesso in ufficio coi trans”. Arrestato un pm a Roma

Pubblicato il 23 Gennaio 2013 - 15:58| Aggiornato il 17 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  L’accusa è: sesso con dei trans in ufficio, nel palazzo della Procura di Roma. Rapporti continuati per un anno e mezzo. In cambio, niente guai con la giustizia. Protagonista sarebbe, secondo quanto stanno scrivendo giornali e agenzie in queste ore, il pubblico ministero di Roma Roberto Staffa. Che ora è accusato di concussione, corruzione e rivelazione del segreto d’ufficio. Ed è stato sospeso dal servizio.

Ad incastrare il magistrato sarebbero stati alcuni filmati. Scrive il Corriere della Sera che nelle riprese si vede il pm “insieme ad alcuni trans nel suo ufficio al quarto piano della palazzina B della procura”.

Poi i trans sarebbero stati ricattati: se avessero fatto sesso con lui avrebbero evitato dei guai con la giustizia.

A rivelare quello che succedeva è stato uno dei trans coinvolti, che ha raccontato tutto al pm Barbara Zuin, scrive il Corriere della Sera. A quel punto la procura di Roma ha inviato un’informativa ai colleghi di Perugia, che hanno messo le telecamere nell’ufficio di Staffa.

In particolare una telecamera nascosta nel suo ufficio lo avrebbe ripreso mentre consumava un rapporto sessuale con una persona legata ad un indagato.

Staffa, 55 anni, di Napoli, aveva fatto parte per otto anni del pool della Direzione distrettuale antimafia. In passato era strato alla procura di Trieste e di Venezia, prima di approdare, 15 anni fa, a quella di Roma.

Tra i casi più noti di cui si è occupato Staffa ci sono quello che ha portato all’arresto dell’ex boss della banda del Brenta, Felice Maniero, e quello degli aborti clandestini alla clinica Villa Gina.