Ruby, il pg: “Annullare assoluzione di Berlusconi, minorenni sua passione”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Marzo 2015 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA
Ruby, il pg: "Annullare assoluzione di Berlusconi, minorenni sua passione"

Ruby, il pg: “Annullare assoluzione di Berlusconi, minorenni sua passione”

ROMA – Quell’assoluzione va annullata perché, lo sostiene la procura generale presso la Cassazione, Berlusconi aveva una passione per le minorenni. Implausibile, quindi, che ignorasse l’età di Ruby. Martedì la Cassazione è chiamata a pronunciarsi sul processo Ruby. Può rendere definitiva l’assoluzione (decisa dalla Corte d’appello di Milano) di Berlusconi.

Oppure chiedere un nuovo processo d’appello, con rischio di una condanna. O, ancora, rimandare alla Corte d’appello il compito di rideterminare la pena già stabilita in primo grado, ovvero una condanna per Berlusconi a 7 anni per concussione e prostituzione minorile. Ed è questo quello che chiede il procuratore generale Eduardo Scardaccione. Per il pg la circostanza che Noemi Letizia e Ruby fossero due minorenni “non è una coincidenza” e rende “non credibile” che solo Silvio Berlusconi non sapesse della minore età di Ruby quando tutto il suo entourage ne era al corrente”. Il pg ha ricordato quello che ha detto Ruby: “Noemi è la sua pupilla e io il suo ‘fondoschiena’”.

Quella per le minori era una “passione del drago”: così l’ex moglie di Berlusconi Veronica Lario aveva definito il marito e il pg lo ha ricordato. “L’episodio nel quale Silvio Berlusconi racconta che Ruby è la nipote di Mubarak è degno di un film di Mel Brooks e tutto il mondo ci ha riso dietro”, ha detto ancora Scardaccione in un passaggio della requisitoria. Il processo non ruota solo intorno alla prostituzione, ma anche alla concussione (ovvero le pressioni di un pubblico ufficiale per ottenere indebiti favori, non solo economici).

In particolare la telefonata di Silvio Berlusconi al capo di gabinetto della Questura di Milano Pietro Ostuni, fatta mentre l’ex premier era in visita ufficiale a Parigi, ebbe l’effetto di esercitare “una pressione irresistibile ed è stata di una violenza grave, perdurante e inammissibile per la sproporzione” tra la persona che chiamava e quella che riceveva la chiamata. E’ sempre la ricostruzione del pg Scardaccione a dirlo. Secondo il pg, “non c’è alcun dubbio sul fatto che ci sia stata costrizione e che abbia ottenuto la indebita prestazione in un settore delicatissimo quale è quello della custodia dei minori”. La prestazione indebita – ha detto il pg – è stata aver ottenuto “il rilascio di Ruby, rimessa sulla strada”. Ora la decisione è nelle mani dei giudici della Cassazione.