Saluzzo. Valter Giordano rinuncia al Riesame e ammette: “Sesso con allieve, no stupro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Settembre 2013 - 09:38| Aggiornato il 26 Febbraio 2015 OLTRE 6 MESI FA

Saluzzo. Valter Giordano rinuncia al Riesame e ammette: “Sesso con allieve, no stupro”CUNEO – “Non ho mai violentato le due studentesse, loro erano consenzienti”. Valter Giordano, il professore del liceo di Saluzzo ha ammesso i rapporti sessuali con le due allieve minorenni, rapporti per cui è stato accusato e arrestato.  Dopo quattro ore di interrogatorio, in cui Giordano ha ammesso il reato spiegando che le ragazze “erano consenzienti“, i suoi legali Enrico Gaveglio e Antonello Portera hanno rinunciato al Tribunale del Riesame e a chiedere la liberazione del professore di Saluzzo.

Andrea Pasqualetto sul Corriere della Sera scrive:

“Il senso è comunque quello: Giordano avrebbe riconosciuto i rapporti sessuali con le studentesse, avrebbe precisato che si trattava di rapporti consenzienti e non violenti. Si sarebbe difeso così dall’accusa più infamante: violenza sessuale con abuso di autorità sulle due liceali, sue allieve dell’istituto socio pedagogico Bertone Soleri di Saluzzo dove insegnava lettere e filosofia”.

Il professore di Saluzzo non è solo. L’ex moglie e il figlio lo sostengono e assicurano che è pronto a pagare il suo conto alla giustizia, “ma il reato rimane”, spiega un inquirente:

“E la realtà è quella di un’inchiesta che lo vede indagato anche per possesso di materiale pedopornografico e di un altro fascicolo dove l’accusa è di istigazione al suicidio per la morte di una sua allieva, Paola, che si è tolta la vita nel 2004. Anche lei con problemi familiari, anche lei sul filo della depressione, anche lei molto vicina al suo insegnante prediletto, che ne raccoglieva le confidenze in alcune lettere ora al vaglio degli inquirenti.

Al pm di Saluzzo, Paola Bianconi, il professore ha dunque parlato di questi rapporti stretti con le due studentesse (una è giunta al Comando dopo di lui ed è stata assistita dalla consulente del pm, una psichiatra). «Giordano può giustificarsi come crede ma rimane il reato – precisa un inquirente -. Dev’essere chiaro che il consenso delle ragazze non lo salva. È decisivo invece il fatto che di queste minorenni lui era il professore, cioè un educatore, al quale il codice attribuisce una responsabilità particolare che, in questo caso, è stata violata e viene punita»”.