“Questo può essere tuo”: a Sanremo una pubblicità fa discutere

Pubblicato il 27 Aprile 2010 - 11:51 OLTRE 6 MESI FA

A Sanremo un maxi-cartellone pubblicitario comparso nei giorni scorsi su una parete dei Bagni Italia, in corso Trento e Trieste fa discutere. la pubblicità infatti raffigura il lato b di una bella ragazza in bikini su sfondo balneare.

Così, dal Web e Facebook è partito il tam tam che ha portato l’assessore alle pari opportunità di Sanremo Claudia Lolli a dichiarare: «Quel manifesto svilisce e offende il femminile con l’utilizzo di messaggi ambigui che giocano platealmente sul corpo femminile associato alla vendita».

Sintetico, ma indubbiamente efficace lo slogan volutamente ambiguo che vi compare: «Questo può essere tuo», riferito ovviamente non al di dietro della spledida fanciulla ma allo spazio pubblicitario.

Insomma ancora una volta i creativi fanno scandalo, anche perché sempre da quelle parti, per l’esattezza a Ventimiglia, tiene banco un caso analogo, con un Cristo nero che invoca addirittura abiti griffati con lo slogan «Rimetti a noi i nostri abiti».

La protesta per il cartellone comparso sulla passeggiata-mare di Sanremo, firmato dall’agenzia Digigraphica di Imperia, è partita dapprima dal sito “Donne pensanti” che ne ha fatto una battaglia, invitando appunto il Comune a prendere provvedimenti.

Gianluca Gozzo, 42 anni, amministratore unico di Digigraphica, replica dal suo ufficio imperiese senza scomporsi più di tanto. «Scandalizzarsi? Non è un messaggio totalmente provocatorio, il bikini è abbondantemente castigato, non ci sono chiappe in bella vista. Certo che volevamo “colpire”, e in questo senso i fatti ci stanno dando ragione. Abbiamo sicuramente fatto centro».

«D’altra parte – conclude Gianluca Gozzo – siamo un’agenzia di persone molto giovani abituate a usare farina del nostro sacco e non dei sacchi altrui».

Ecco le due pubblicità che fanno discutere e che sono apparse a Sanremo e a Ventimiglia: