Sarri, quando disse: “Calcio diventato sport per froci”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2016 - 00:49| Aggiornato il 21 Gennaio 2016 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Il duro scontro tra Roberto Mancini e l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri al termine di Napoli-Inter sta facendo discutere, intanto nella storia del tecnico azzurro spunta un precedente.

È il 25 marzo 2014, l’Empoli di Maurizio Sarri perde di misura contro il Varese (1-0) e l’allenatore va su tutte le furie per l’espulsione di Mario Rui e sbotta così nell’immediato post partita:

Il calcio è diventato uno sport per froci. Abbiamo subito il doppio dei falli, ma abbiamo avuto più gialli noi. È uno sport di contatto e in Italia si fischia molto di più che in Inghilterra con interpretazione da omosessuali”.

Dopo la partita tra l’Empoli ed il Varese, Maurizio Sarri venne multato di 5.000 euro dal Giudice Sportivo “per avere, al 47° del secondo tempo, assunto un atteggiamento provocatorio e insultante – si legge nel comunicato ufficiale – nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria (rivolgendo loro il dito medio ndr); infrazione rilevata dal collaboratore della Procura federale”.

Dal passato al presente, sono di stasera le pesanti accuse formulate da Roberto Mancini a Maurizio Sarri. 

”Sarri è un razzista, uomini come lui non possono stare nel calcio. Avevo chiesto solo al quarto uomo il perché dei cinque minuti di recupero e lui ha iniziato a inveire contro di me. Mi ha dato del ‘frocio’, del ‘finocchio’. Si deve vergognare”.

“Negli spogliatoi – ha detto – sono andato a cercarlo e lui mi ha chiesto scusa, io gli ho risposto che si deve solo vergognare. In Inghilterra non lo farebbero neanche entrare al campo di allenamento. Io ero solo andato dal quarto uomo per protestare per il recupero”.