Selfie della vagina per stampare “pussy kajak” 3D: arrestata artista giapponese

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2014 - 19:04 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO – Se nel 1866 Gustave Courbet faceva scandalo dipingendo su tela i genitali femminili nel suo celeberrimo L’origine du monde, nel 2014 Megumi Igarashi, in arte Rokudenashiko, è riuscita a superarlo, suscitando ancor più clamore e a farsi persino arrestare. L’artista giapponese, 42 anni, si è scattata alcuni selfie della sua vagina per poi farne opere d’arte con l’ausilio di una stampante 3D. Così ha creato ad esempio il plastico di una casa, con le sue parti intime a far da vialetto. O un porta fazzoletti, la cui fessura ricalca il contorno delle sue grandi labbra. E ancora un paralume, una macchina telecomandata, e una cover per smartphone. Il motivo è sempre lo stesso: l’ultimo progetto artistico era un kajak a forma di vagina, ma quando ha avviato una raccolta fondi online è finita nel mirino della polizia di Tokyo che l’ha arrestata per oscenità. 

Rokudenashiko, che in giapponese significa ragazza monella, è accusata di aver violato le nuove leggi giapponesi contro la pornografia. Galeotte sarebbero le email che l’artista avrebbe inviato a una trentina di supporter ai quali chiedeva di contribuire alla sua campagna di crowdfunding in cambio dell’invio delle sue scansioni intime in 3D. Ha raccolto circa un milione di yen (quasi 10mila dollari) per completare la sua pussy boat ma per la polizia la sua “arte genitale” è da considerarsi materiale osceno.

Lei però non si dà per vinta ed è pronta a continuare la sua opera d’arte non appena avrà risolto i suoi problemi con la giustizia:

“Non ho mandato materiale pornografico in cambio di soldi – si è giustificata – e non riesco a capire perché le scansioni in 3D siano considerate materiale osceno”.