Sesso, ritorna la sifilide: tra i giovanissimi boom di clamidia, gonorrea…

Sesso, ritorna la sifilide: tra i giovanissimi boom di clamidia, gonorrea...
Sesso, ritorna la sifilide: tra i giovanissimi boom di clamidia, gonorrea…

ROMA – Promiscuità e poche precauzioni, tra i ragazzi è boom di malattie trasmesse sessualmente come sifilide, gonorrea e clamidia. Valentina Arcovio scrive su Tutto Scienze, inserto di La Stampa, che a lanciare l’allarme è Barbara Suligoi, direttrice del Centro Operativo Aids, Coa, dell’Istituto superiore di Sanità. La relazione redatta dalla Suligoi mostra come la malattie sessualmente trasmissibili, Mts, come la sifilide, considerate scomparse da decenni, stiano aumentando in maniera esponenziale.

In particolare è boom di casi di sifilide, che dal 1996 al 2008 ha segnato un incremento record dei casi dell’800%. La fascia d’età più colpita è quella dei giovani tra i 15 ed i 24 anni, soprattutto maschi ed omosessuali con 7585 casi, circa il 9,6% del totale delle infezioni. La Suligoi ha spiegato a La Stampa:

“Una recrudescenza esplosiva e inaspettata che non si osservava dagli Anni 70. Dal 1991 al 2011 il Sistema di sorveglianza basato su centri-sentinella italiani ha segnalato più di 85mila nuovi casi e circa il 20% riguarda proprio i giovani tra 15 e 24 anni”.

Anche il papillomavirus, Hpv, ha segnato un incremento costante dal 2004, spiega la Suligoi:

“L’introduzione nel 2008 del vaccino anti-Hpv per le ragazze ha sollecitato una maggiore attenzione nei confronti delle malattie correlate a questa infezione e il vaccino dovrebbe progressivamente eradicare il problema. Saranno, però, necessari ancora alcuni anni per poter osservare gli effetti in termini di una chiara diminuzione dei casi di condilomatosi”.

Non mancano poi infezioni di origine batteriche come clamidia, trichomonas e gonorrea, che nel 2009 hanno registrato ben 64mila nuovi casi. La clamidia colpisce soprattutto le giovani donne sotto i 25 anni di età che hanno avuto più di un partner sessuale con il 14,2% dei casi contro il 2,3% di chi ne ha avuto uno o nessuno.

La gonorrea invece, infezione tipicamente maschile, ha raggiunto il record nel 2005 colpendo il 2,2% dei maschi contro lo 0,1% delle ragazze. Anche in questo caso l’incidenza è più alta per coloro che hanno avuto più di un partner sessuale negli ultimi sei mesi. Dati che, secondo la Stampa, confermano come principali cause degli incrementi delle infezioni la promiscuità e lo scarso utilizzo di protezioni nei rapporti sessuali.

Uno “strano paradosso”, secondo la Suligoi, che proprio i giovanissimi che parlano apertamente di sesso siano i meno informati su sicurezza e protezione:

“Strano paradosso, quello dei giovanissimi: il sesso non è più tabù. Ne parlano e lo praticano precocemente, eppure scarseggia l’informazione corretta sulla sicurezza e sulla salute sessuale. Di eventuali problemi non parlano né con il medico né con i genitori, al limite si scambiano brandelli di informazioni tra loro, il più delle volte sbagliate”.

Altro problema poco noto e considerato, spiega la Stampa, è la “comorbidità”:

“La cosiddetta «comorbidità», ossia la presenza di un’infezione non curata che porta all’instaurarsi di altri patogeni: il sistema di sorveglianza basato sui centri clinici che ha operato dal 1991 ha evidenziato che il 2,8% dei giovani ai quali era stata diagnosticata una malattia sessualmente trasmissibile è risultato positivo al test dell’Hiv, contro una prevalenza nella popolazione generale che si attesta intorno allo 0,1%”.

L’esplosione delle malattie sessualmente trasmissibili, Mts, tra i giovani è un’emergenza che non riguarda solo l’Italia, come testimoniano i dati dell’Oms, Organizzazione mondiale della Sanità, che evidenzia come ogni anno nel mondo si registrino 448 milioni di nuovi casi, di cui 111 milioni riguardano ragazzi e ragazze sotto i 25 anni.

Giovanni Corsello, presidente della Società italiana di pediatria, spiega:

“La carenza di una diagnosi precoce per le malattie sessualmente trasmissibili può avere conseguenze cliniche anche importanti: molte di queste patologie, infatti, finiscono per cronicizzarsi oppure per avere effetti di lungo termine sulla fertilità da adulti. Eppure la maggior parte delle volte sarebbe sufficiente una terapia antibiotica per riuscire a risolvere efficacemente il problema”.

La risposta a questo problema è dunque la prevenzione e la corretta informazione dei giovani sulla sicurezza dei rapporti sessuali e sulle precauzioni da prendere, sottolinea Corsello:

“Il controllo e la prevenzione delle “Mts” rientra nel ruolo di sorveglianza che questi specialisti devono esercitare. Un ruolo, il loro, di sentinella: sia per una serie di segnali clinici sia nei riguardi di specifici segni comportamentali che in molti casi possono indicare un forte disagio”.

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