Sara Tommasi torna in tv: sarà una prostituta per fiction

Pubblicato il 7 Aprile 2011 - 18:53| Aggiornato il 9 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Torna in tv Sara Tommasi, sarà una prostituta “per fiction”: l’attrice e showgirl, laurea in finanza alla Bocconi, mittente di numerosi sms al premier Silvio Berlusconi intercettati sia nell’inchiesta di Napoli sulla prostituzione sia in quella milanese sul caso Ruby, è nel cast della Donna della domenica. La miniserie diretta da Giulio Base e interpretata da Giampaolo Morelli e Andrea Osvart, ispirata all’omonimo giallo di Fruttero e Lucentini, sarà in onda su Rai1 l’11 e 12 aprile.

Interpreta la prostituta Dalia. Alla presentazione alla stampa in un albergo romano non era presente, giornalisti e fotografi l’hanno attesa invano. ”Attribuirle un marchio d’infamia per vicende che sono private e quando non ci sono reati non mi sembra una cosa giusta”, ha detto il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce alla richiesta di informazioni sulla scelta della Tommasi nel cast. ”Il ciak è stato battuto a Torino il 2 novembre, prima che questa vicenda diventasse pubblica. Da parte mia nessuna interferenza, di solito mi occupo della scelta dei protagonisti con regista e produttori, le altre parti fanno parte di un puzzle. Comunque non ho visto nulla che strida nell’interpretazione del ruolo che le è stato attribuito”.

E il produttore Angelo Rizzoli ha spiegato: ”Le sue vicende private non ci interessano. Il ruolo di una prostituta, per vocazione o per estro non so, lo fa benissimo”. Per aggiungere poi: ”Faccio parte di questo mondo da sempre, ricordo tanti grandi attori che hanno avuto vite private scandalose, come la Gardner, ma non bisogna buttare la croce addosso se conducono certe vite. Di Sara Tommasi posso dire che sul set è stata una professionista e ha interpretato il suo ruolo in modo più che dignitoso”. Il regista Giulio Base ha concluso: ”non ho mai utilizzato attori o attrici che non fossero giusti per il ruolo”. Il mese scorso il nome della showgirl era stato cancellato dalla locandina di Una cella per due, film con Enzo Salvi e Maurizio Battista, ”per non cavalcare l’attualità politica”, secondo quanto dichiarato dalla produzione.