Ventimiglia, baby prostitute. La confessione di un cliente: “Altro che escort, sono due bambine”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Marzo 2014 - 15:50 OLTRE 6 MESI FA
Ventimiglia, baby prostitute. La confessione di un cliente: "Altro che escort, sono due bambine"

Ventimiglia, baby prostitute. La confessione di un cliente: “Altro che escort, sono due bambine”

ROMA – “Altro che escort, sono due bambine ho denunciato perché non volevo guai” confessa uno dei clienti delle baby prostitute di Ventimiglia.

“Volete la verità? Avevo paura di finire nei guai – dice il cliente, parole riportate da Repubblica – Quando mi sono rifiutato di incontrarle, le due ragazzine hanno cominciato a telefonarmi. A mandarmi degli sms, a scrivermi su facebook, a spedire fotografie. Ho pensato: ecco, non ho fatto niente e sono pure finito in un bel casino. Hanno il mio numero, i miei messaggi: sanno chi sono, possono rovinarmi. Non ci ho dormito tre notti. E a fine gennaio — era martedì 28, me lo ricordo bene — sono andato dalla polizia a raccontare tutto”.

“Vuole sapere come è cominciata? Come uno scherzo. Sono andato su quel sito perché volevo incontrare qualche ragazza della zona. Era già successo altre volte”.

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“È tutto molto semplice: ti metti in contatto, cominci a chattare, stabilisci prezzo e prestazione. Quando ho letto di due diciottenni che offrivano sesso da queste parti mi sono un po’ insospettito,anche perché conosco l’ambiente. Ma ci ho provato lo stesso”.

Poi il ripensamento:

“Sarò stato a non più di venti metri, ma non mi hanno visto. Io invece sì. Due bambine. Voglio dire: al massimo 16 anni. Sono scappato via”.

“Sono contrario a queste cose. Con le minorenni, mai. È sbagliato moralmente, ed è pure un reato. Gliel’ho detto, ma non mi ascoltavano”.

“Spero solo che queste ragazzine possano tornare a vivere ma per davvero. Penso al dolore dei loro genitori. Io non sono certo un santo, lo so. Ma certe cose non si fanno. Per quelli che ne hanno approfittato ci vuole la galera. Mi hanno detto che uno di loro ha una figlia della stessa età: che schifo”.