Andreas Georgiou (Istat greco) svelò che lo stato truccava il bilancio: perseguitato come traditore della patria

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 13 Settembre 2021 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA
Andreas Georgiou (Istat greco) svelò che lo stato truccava il bilancio: perseguitato come traditore della patria

Andreas Georgiou (Istat greco) svelò che lo stato truccava il bilancio: perseguitato come traditore della patria FOTO ANSA

Andreas Georgiou, perseguitato per aver fatto il suo lavoro. Denunciato, processato e condannato per aver svolto il compito per cui era stato chiamato, per averne difeso i risultati e, beffa delle beffe, costretto a pagare i danni per diffamazione al suo predecessore truffaldino per averne svelato le colpe universalmente riconosciute. Non è l’Afghanistan dei talebani e nemmeno un’improbabile storia di un lontano passato. Succede in Grecia, Unione Europea, e succede oggi. Per questo la vicenda è così inquietante: perché potrebbe capitare a chiunque.

Il protagonista di questa kafkiana storia è Andreas Georgiou, funzionario del Fondo monetario internazionale, scelto nel 2010 per ricalcolare le dimensioni del deficit e del debito greco dopo la grande falsificazione degli anni precedenti. Quella truffa di stato che portò Atene ad un passo dall’uscita dall’Euro e che ai greci costò e ancora costa una gravissima crisi. Con l’incarico di rimettere ordine e soprattutto verificare Georgiou venne nominato presidente dell’Elstat, l’istituto statistico greco.

Andreas Georgiou perseguitati come traditore della patria

L’inizio di un calvario, non per l’onere del lavoro ma per le continue azioni giudiziarie mosse da allora contro di lui
dallo stesso personale dell’Elstat che gestiva gli uffici prima del suo arrivo. Georgiou per tre volte in otto anni è stato processato per alto tradimento. Un’accusa che poteva costargli l’ergastolo, e alla fine è stato condannato a due anni di carcere (con la condizionale). Condannato per aver fatto ciò che le norme europee prevedono. Una revisione realistica dei dati di bilancio della Grecia, senza metterli ai voti fra coloro che si erano resi per anni corresponsabili della loro falsificazione. Il tutto nel silenzio delle istituzioni greche ma anche di quelle europee.

Siccome al peggio non c’è però mai fine, alla persecuzione con l’accusa nientemeno che di alto tradimento si aggiunge la beffa. La condanna per diffamazione nei confronti di Nikolaos Stroblos, il suo predecessore, uno dei responsabili della tragedia economica vissuta dalla Grecia. Beffa per nulla divertente per Georgiou che rischia di dover pagare centinaia di migliaia di euro e perdere per questo la casa.

La sua colpa, secondo i giudici, è aver danneggiato la reputazione della presunta vittima, dicendo la verità. Così Stroblos, lui con la fedina penale pulita nonostante i numeri falsi della sua gestione, può rivalersi sui beni del successore e ripulire anche la sua reputazione. Ogni giorno che passa la multa cresce di duecento euro.

Il commento di Georgiou

Per disinnescare la spirale Georgiou dovrebbe pubblicare a proprie spese sulla stampa greca una ritrattazione, con richiesta di scuse e piena ammissione di colpa. Per aver detto il vero e certificato le scorrettezze, le vere e proprie truffe messe in piedi dal suo accusatore. “La posta in gioco non riguarda solo me. Riguarda anche l’applicazione dei principi statistici nel produrre e diffondere dati ufficiali, incluso il diritto di difendere, di fronte a critiche distruttive, statistiche ufficialmente confermate”, dice sconsolato Georgiou. Ma riguarda persino aspetti più importanti e fondamentali, come poter dire la verità per il bene di tutti senza paura di ritorsioni.