AstraZeneca, l’Italia d’intesa con l’Ue blocca l’esportazione di 250mila dosi del vaccino in Australia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Marzo 2021 - 17:31 OLTRE 6 MESI FA
AstraZeneca, l'Italia d'intesa con l'Ue blocca l'esportazione di 250mila dosi del vaccino in Australia

AstraZeneca, l’Italia d’intesa con l’Ue blocca l’esportazione di 250mila dosi del vaccino in Australia (foto Ansa)

L’Italia, d’intesa con la Commissione, ha bloccato l’esportazione in Australia di oltre 250mila dosi del vaccino di AstraZeneca.

L’Italia è il primo Paese dell’Ue a rifiutare l’export delle dosi di vaccini di AstraZeneca: secondo quanto si apprende a Bruxelles, venerdì le autorità italiane hanno notificato alla Commissione europea la decisione di bloccare l’export di una partita di vaccini della casa farmaceutica in Australia.

Italia blocca l’esportazione di 250mila dosi del vaccino di AstraZeneca in Australia

La competente autorità italiana, viene spiegato, ha ricevuto una richiesta di autorizzazione all’esportazione di vaccini anti COVID-19 da parte di AstraZeneca. La richiesta è stata fatta ai sensi del Regolamento di esecuzione Ue 2021/111 della Commissione, approvato lo scorso 30 gennaio, “che subordina l’esportazione di taluni prodotti alla presentazione di un’autorizzazione di esportazione”.

Secondo quanto previsto dallo stesso Regolamento, l’Italia ha quindi inviato la proposta di decisione di non autorizzazione formulata a livello nazionale alla Commissione europea (DG SANTE) che ha l’ultima parola, dal momento che ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 5, lo Stato membro è tenuto a decidere in merito alla richiesta di autorizzazione “conformemente al parere della Commissione”.

La proposta italiana di diniego dell’autorizzazione ha incontrato il favore della Commissione europea, che mantiene un quadro aggiornato e onnicomprensivo delle richieste di esportazioni di vaccini anti Covid-19 e dei corrispondenti impegni delle case farmaceutiche assunti nel quadro dei richiamati accordi di pre-acquisto, e non ha obiettato alle valutazioni formulate dall’Italia.

Di conseguenza, il ministero degli Esteri ha provveduto ad emanare formalmente il provvedimento di diniego all’esportazione, lo stesso giorno in cui la Commissione ha informato l’Italia che concordava con il provvedimento in oggetto.