I balneari dicono no alla direttiva Bolkestein: “Scompariranno i ristorantini dalle spiagge”

Pubblicato il 6 Dicembre 2010 - 13:23 OLTRE 6 MESI FA

Negli stabilimenti balneari del litorale italiano va avanti dall’estate scorsa una protesta contro l’autorità centrale dello Stato. Tutto ciò perchè, in base alla direttiva Bolkestein dell’ Unione europea, dal 2015 le concessioni del demanio marittimo turistico dovranno essere messe all’ asta sul libero mercato, ed i gestori potrebbero essere estromessi da grandi investitori, anche stranieri, che si mostrino interessati al settore.

La categoria dei balneari accusa il Governo di non aver fatto nulla per fermare il provvedimento europeo mentre il Sib (Sindacato italiano balneari), guidato da Riccardo Borgo, si era fidato della proroga delle concessioni per superare la normativa comunitaria ma gli è andata male: la Commissione europea ha chiaramente fatto sapere che la riassegnazione delle concessioni dovrà essere fatta.

Così nei bagni di alcuni stabilimenti questa estate sono stati affissi manifesti che spiegavano come lo Stato abbia difeso solo tabaccai e distributori di benzina. A Viareggio, per esempio, hanno detto: “L’ effetto, dove già alcuni interventi dell’ Ue hanno messo a rischio gli spaghetti con le arselle sul mare, sarà quello di vedere delle specie di autogrill al posto dei ristorantini di spiaggia”.

La protesta, anche se la stagione è finita da un pezzo, in questi giorni continua: il sito movimentobalneare.it chiede infatti di inviare video su You Tube dal titolo “Bolkestein, i balneari dicono..stop”.  Qui di seguito, eccone uno pubblicato da un operatore della Versiglia che spiega perché sono contrari alla direttiva: