Berlino avvisa l’Italia: “Avanti con riforme di Monti, serve un governo stabile”

Pubblicato il 26 Febbraio 2013 - 11:37| Aggiornato il 7 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Avanti con le riforme del governo Monti, in Italia serve un governo stabile“. La Germania dice la sua sui risultati delle elezioni politiche del 2013. Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, sottolinea il “ruolo centrale in Europa” dell’Italia e avvisa: “L’Esecutivo deve essere in grado di agire, il Paese ha bisogno di cambiamenti».

Westerwelle ha detto: “È decisivo che in Italia, nell’interesse dell’Italia stessa e dell’Europa, vi sia al più presto un governo stabile e in grado di agire per il Paese. Chi ha la responsabilità in Italia sa che il Paese ha bisogno di riforme. Quando si parla di crisi in Europa siamo tutti sulla stessa barca”.

Philipp Roesler, vice cancelliere e ministro dell’Economia tedesco, dichiara la propria delusione per l’insuccesso di Mario Monti: “Mi sarei immaginato un risultato migliore per le forze riformiste in Italia. Tuttavia non esistono alternative al percorso di riforme strutturali intrapreso”.

Anche Michael Grosse-Broemer, capogruppo parlamentare Cdu e alleato chiave della cancelliera Angela Merkel, rinnova l’invito alla stabilità per il governo italiano: “E’ importante che l’Italia abbia un governo che funzioni. La strada di riforme di Monti deve essere continuata”.

La stampa tedesca parla di “caos e confusione”, con la Bild che titola “Grande confusione governa l’Italia”. Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sono protagonisti sulla stampa tedesca, con il Die Welt che scrive del successo del movimento nonostante un “programma vago”. Inoltre esprimono preoccupazione per Silvio Berlusconi, che “gioca ancora un ruolo, più forte del previsto”.

Il Frankfurter Allgemeine Zeitung scrive: “Raramente in un Paese che si trova in una seria crisi regna così tanto baccano. Di questo è responsabile Beppe Grillo, e l’altro artista del baccano è Berlusconi”.

Ma a sorprendere soprattutto la Germania e la sconfitta di Monti, “celebrato come salvatore del Paese all’estero” ma punito dagli elettori italiani per l’austerity.