Bilancio Ue, l’Italia rischia -20% di risorse. Monti: “Soluzioni inaccettabili”

Pubblicato il 22 Novembre 2012 - 20:37 OLTRE 6 MESI FA
Mario Monti (Foto Lapresse)

ROMA – Nel periodo 2014-2020 l’Italia rischia di perdere il 20% di risorse assegnate rispetto a quando ricevuto per il periodo 2007-2013. Per questo il premier Monti ha detto: ”Non accetteremo soluzioni inaccettabili”. La minor consistenza di fondi assegnati è stata calcolata in base alla bozza di bilancio presentata dal presidente permanente del Consiglio Herman Van Rompuy nei giorni scorsi. Le stime che circolano a Bruxelles parlano, per quanto riguarda i futuri fondi di coesione destinati all’Italia, di un contributo Ue procapite che, in base alle proposte di Van Rompuy, passerebbe da circa 180 a 140 euro.

Un taglio che si andrebbe ad aggiungere a quello, pari a 4,5 miliardi, che l’Italia potrebbe subire sul fronte della politica agricola comune attraverso la riduzione degli aiuti diretti e di quelli destinati allo sviluppo rurale. La prospettiva dei tagli preoccupa Roma, che nel 2011è’ risultata essere, in termini assoluti, il terzo contributore netto al bilancio Ue (il primo in termini di rapporto con il Pil) con un saldo negativo tra importi versati e quelli ricevuti pari a 5,9 miliardi di euro rispetto ai 5,2 del 2010. Un peggioramento dovuto, spiegano gli addetti ai lavori, anche a motivi ‘contingenti’ che tuttavia indicano una tendenza che deve essere corretta.

Mario Monti a Bruxelles ha sottolineato che le attuali proposte ”sono sproporzionatamente penalizzanti per l’Italia”. ”Il negoziato è molto serio e difficile, ci sono in gioco i prossimi sette anni della Ue”, ha spiegato Monti, indicando i tre obiettivi ”essenziali” del negoziato: equità, solidarietà e uso efficiente delle risorse. ”L’Italia finora è stata sproporzionatamente penalizzata – ha proseguito il premier – per noi non è così importante il limite totale al bilancio ma è assolutamente essenziale che l’Italia ottenga risultati migliori di quelli delle bozze fino ad oggi, per il fondo di coesione, l’agricoltura e i meccanismi di ripartizione”.