Boris Johnson accusato di “analfabetismo economico”: il rischio dell’aumento bollette

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 24 Ottobre 2021 - 18:00 OLTRE 6 MESI FA
Boris Johnson accusato di "analfabetismo economico": il rischio dell'aumento bollette

Boris Johnson accusato di “analfabetismo economico”: il rischio dell’aumento bollette FOTO ANSA

Boris Johnson accusato di “analfabetismo economico” da alcuni funzionari del Tesoro. Lo riferisce Giampaolo Scacchi. Proprio in un momento in cui nel governo britannico si accentuano le tensioni per il crescente costo degli impegni di spesa previsti dal Primo Ministro. C’è divisione in particolare sul disegno di legge riguardante la politica verde.

Il Cancelliere Rishi Sunak è sempre più preoccupato che le pressioni inflazionistiche che si verificano nell’economia costringano la Banca d’Inghilterra ad aumentare i tassi di interesse, aumentando le bollette sia per il governo che per le famiglie inglesi.

Boris Johnson e l’aumento dei prezzi

Un’impennata dei prezzi dell’energia, la fine del piano di sostegno alle imprese e i piani di spesa pubblica, potrebbero spingere l’inflazione oltre il picco precedentemente previsto per il 2021 del 4%, non lasciando alla Banca altra scelta che aumentare i tassi di interesse dall’attuale minimo record dello 0,1%.

Sunak teme un aumento dei tassi perché porterebbe a un forte aumento dei 9 miliardi di sterline. Soldi che il Tesoro paga mensilmente di interessi ogni mese sui suoi prestiti. Ma ha dovuto reprimere le obiezioni per evitare accuse di slealtà dal n. 10. Se combinato con i miliardi di sterline che il Primo Ministro intende spendere per progetti infrastrutturali e politiche verdi, alcuni funzionari del Tesoro temono che la Gran Bretagna possa vedere declassato sui mercati internazionali il suo rating creditizio.

L’Inghilterra come il Venezuela

Secondo quanto riferisce il Daily Mail, una fonte ha affermato che il Regno Unito potrebbe “diventare il Venezuela dell’Europa”, un riferimento alla lotta del paese sudamericano per ripagare una montagna di debito estero. “I mandarini del Tesoro ritengono che Boris pensi solo a breve termine e lo accusano di “analfabetismo economico”. Ma altre fonti del governo hanno affermato che la posizione creditizia del Regno Unito entro il 2022 dovrebbe migliorare. Il 27 ottobre il cancelliere presenterà un bilancio e una revisione della spesa.

Il Financial Times ha riportato che Sunak sta usando dati finanziari “non aggiornati” per dipingere una visione volutamente pessimistica delle prospettive dell’economia. Così da spegnere le richieste di spesa da parte dei dipartimenti, e annunciare un budget 2022 migliore del previsto. Downing Street desidera mostrare i progressi sulla politica verde in vista del vertice sul clima COP26 che si terrà a novembre a Glasgow.

Per Boris Johnson anche il problema ambiente

Per realizzare il piano mirato a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 78% entro il 2035 e decarbonizzare completamente l’economia entro il 2050, dal 2035 sarà vietata l’installazione di nuove caldaie a gas. Le famiglie riceveranno sovvenzioni di £ 5.000 (pari a circa 5.900 euro) per l’acquisto di pompe di calore. Pompe da installare nelle abitazioni, parte della tanto attesa Heat and Buildings Strategy del Primo Ministro. Ma il costo delle pompe supera di gran lunga il prezzo da £ 1.500 a £ 3.500 (rispettivamente  dai 1.770 a 4.100 euro) richieste per le caldaie a gas.

Sunak è rimasto sconvolto dai calcoli dell’Office for Budget Responsibility (OBR). Che ha fissato il costo a ben 400 miliardi di sterline per la realizzazione di tutti gli edifici presenti nel paese a zero emissioni di carbonio. Le strategie sono state ideate dal segretario di Stato per gli affari economici Kwasi Kwarteng, che si è scontrato con Sunak.

Kwarteng  ha affermato di essere in trattative con il Tesoro per il sostegno finanziario alle imprese colpite dagli alti prezzi dell’energia ma il ministero lo ha accusato di “inventare le cose”. Una fonte del Tesoro ha dichiarato:”Il Cancelliere e il Primo Ministro fanno fronte comune per garantire che le promesse fatte nel 2019 vengano mantenute. E con i budget dei dipartimenti che rispetto al Parlamento aumentano a livelli record, il record parla da sé.