Boris Johnson e quella donazione milionaria ricevuta da un conto bancario russo

Nel 2019 il Mirror ha rivelato che nel 2015 Sheleg si era recato in Russia e aveva incontrato i ministri legati a Putin.

di Caterina Galloni
Pubblicato il 22 Maggio 2022 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA
Boris Johnson e quella donazione milionaria ricevuta da un conto bancario russo

Boris Johnson e quella donazione milionaria ricevuta da un conto bancario russo FOTO ANSA

Il ricco mercante d’arte, Ehud Sheleg uno dei maggiori donatori di Boris Johnson è stato segnalato alle autorità per il sospetto che la fonte ultima di una donazione a sei cifre arrivasse da un conto bancario russo. Dal 2017 Sheleg ha finanziato il Partito conservatore con oltre 3,5 milioni di sterline e il suo denaro ha aiutato Johnson a ottenere la schiacciante vittoria alle elezioni del 2019. Secondo quanto riportato dal Mirror, sei mesi prima dell’elezione gli è stato conferito il cavalierato e nominato tesoriere del partito.

Ma una donazione di £ 450.000 risalente a febbraio 2018 è stata segnalata dalla banca Barclays alla National Crime Agency (NCA). Afferma che i contanti provenivano dal conto bancario russo del suocero Sergei Kopytov.
Kopytov, magnate immobiliare, era un politico di spicco nel precedente governo pro-Cremlino dell’Ucraina. Una nota della banca Barclays all’NCA nel gennaio dello scorso anno diceva: “Siamo in grado di tracciare una linea chiara da questa donazione alla fonte ultima”.

Boris Johnson e le donazioni ricevute

Secondo quanto riportato anche dal New York Times, la donazione è segnalata sia come potenziale riciclaggio di denaro che come donazione politica potenzialmente illegale. L’avvocato di Sheleg ha ammesso al quotidiano statunitense che lui e la moglie avevano ricevuto milioni da Kopytov nelle settimane precedenti la donazione. Ma hanno aggiunto che il denaro era “del tutto separato” dalla donazione al Partito conservatore di Boris Johnson.
E hanno spiegato:”Non c’è assolutamente alcuna base per sostenere che il regalo di Kopytov alla figlia fosse inteso come, o allo scopo di fare, una donazione politica al Partito conservatore”. Gli avvocati hanno detto che i Tory non hanno richiesto documentazione o informazioni aggiuntive quando ha fatto la donazione.

Nel 2019 il Mirror ha rivelato che nel 2015 Sheleg si era recato in Russia e aveva incontrato i ministri legati a Putin. Tra gli altri aveva visto anche Mintimer Shaimiev, ex presidente della regione del Tatarstan, e stretto alleato del primo ministro russo Dmitry Medvedev. Nel febbraio 2019, il presidente Putin aveva visitato la regione per dei colloqui con il successore di Shaimiev, Rustam Minnikhanov, ma secondo quanto riferito aveva anche incontrato Shaimiev. All’epoca, una fonte aveva riferito in merito alla visita di Sheleg:”Non è concluso alcun impegno di tipo commerciale”.

Le reazioni

Un portavoce dei conservatori ha dichiarato: “Il Partito accetta solo donazioni da fonti consentite. Vale a dire persone o registrate nelle liste elettorali del Regno Unito o società registrate nel Regno Unito. “Le donazioni sono dichiarate in modo corretto e trasparente alla Commissione elettorale, pubblicate apertamente e rispettano pienamente la legge”. L’ANC ha rifiutato di confermare o negare di aver ricevuto un avviso sulla donazione di Sheleg o di commentare la situazione.