Boris Johnson provoca furore: “I morti per coronavirus colpa delle residenze per anziani”

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 14 Luglio 2020 - 20:07 OLTRE 6 MESI FA
Boris Johnson (nella foto) provoca furore: "I morti per coronavirus colpa delle residenze per anziani"

Boris Johnson provoca furore: “I morti per coronavirus colpa delle residenze per anziani”

Boris Johnson ha ribaltato la frittata sui morti per coronavirus nei ricoveri. Colpa delle case di riposo, ha detto, se tanti anziani sono morti di coronavirus.

In Gran Bretagna, nei primi tempi della pandemia, è successo come in Lombardia, riferisce Giampaolo Scacchi. Per svuotare gli ospedali e fare posto a nuove ondate di ricoveri, molti degenti sono stati trasferiti nelle case di riposo per anziani. Il risultato è noto: una strage.
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, non è però mai arrivato a dare la colpa alle residenze.

“Boris Johnson ha ingaggiato la battaglia sbagliata con le persone sbagliate”. Questa è stata la reazione accesa dei boss delle case di cura alla “vile” affermazione. Boris Johnson li ha accusati di non aver protetto i residenti nel corso della pandemia.

I commenti del primo ministro che hanno scatenato la polemica sono quelli espressi da durante una visita a Gole, Yorkshire.

Le parole pesanti di Boris  Johnson

Boris Johnson ha detto:”Una delle cose che ha dimostrato la pandemia è che dobbiamo riflettere su come organizzare meglio il pacchetto di assistenza sociale e come assicurarci che si prendano cura al meglio delle persone”.

“Abbiamo scoperto che troppe case di cura non hanno seguito realmente le procedure”.

Immediate le reazioni.

David Crabtree, proprietario di Crabtree Care Homes nel nord dell’Inghilterra, ha definito “spregevoli” i commenti del primo ministro e ha dichiarato che responsabile della crisi è soltanto il governo.

Crabtree ha spiegato che prima che gli ospedali iniziassero a trasferire i pazienti senza averli sottoposti al tampone, nelle case di cura non c’erano casi di coronavirus. A scatenare i terribili focolai, sarebbe stata l’iniziativa presa degli ospedali.  

A marzo e aprile, durante il picco della pandemia, almeno 25.000 persone sono state dimesse dagli ospedali e trasferite nelle case di cura senza essere state sottoposte a test.

Il numero dei morti

Il Dipartimento della Salute ha reso pubblico il numero di persone decedute nelle case di cura per Covid-19, il 29 aprile, quando ormai c’erano stati più di 3.500 morti.

Molte vittime non rientrano nel numero di decessi poiché non mai state sottoposte al tampone.

Boris Johnson, secondo quanto riportato dal Daily Mail, ha sostenuto che “troppe” strutture hanno ignorato le adeguate procedure di sicurezza, dando il via a un amaro scaricabile tra politici e dirigenti delle case di cura.

Mark Adams, CEO dell’ente di assistenza sociale Community Integrated Care, ha aggiunto di essere “incredibilmente deluso” dalle osservazioni di Johnson che ha definito i dirigenti “maldestri” e “codardi”.

Al programma Today di BBC Radio 4, Adams ha affermato:”Se questa è davvero la sua opinione vuol dire che siamo sul punto di entrare in una realtà alternativa kafkiana”.

“Il governo stabilisce le regole, noi le seguiamo. Se non soddisfano i risultati negano di aver stabilito le regole e incolpano chi ha cercato di fare del suo meglio”.

Il giornalista Piers Morgan ha attaccato Johnson per la “disgustosa” affermazione dicendo:”Non riesco nemmeno più a guardarlo”.