Brexit: Boris Johnson apre a permanenza studenti stranieri. Corte Scozia: “Chiusura parlamento illegale”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Settembre 2019 - 14:07 OLTRE 6 MESI FA
Brexit più leggera per gli studenti stranieri, la concessione di BoJo

Il premier britannico Boris Johnson con gli alunni di una scuola

ROMA – Il governo di Boris Johnson annuncia l’alleggerimento dei vincoli sulle politiche dell’immigrazione nei confronti dei tanti studenti stranieri iscritti nelle università del Regno. In base a nuove regole del ministero dell’Interno (Home Office) essi saranno autorizzati tutti a restare nel Paese per 2 anni anche dopo la laurea, se vorranno, in modo da avere il tempo di cercare un lavoro stabile.

La nuova norma mira a dare un’immagine di apertura, in tempi di Brexit. Essa cancella le restrizioni fissate da Theresa May – artefice nei suoi anni da ministro dell’Interno della strategia “dell’ambiente ostile” verso gli immigrati, per ridurne il flusso – secondo cui gli universitari stranieri in possesso del visto da studenti avrebbero dovuto lasciare il Regno entro 4 mesi dalla laurea. Vogliamo che restino e possano “sbloccare qui il loro potenziale”, dice ora viceversa Boris Johnson. Reazioni positive all’annuncio arrivano dai responsabili delle università britanniche. Critica invece Migration Watch, un’ong impegnata per il controllo dell’immigrazione.

Corte scozzese, sospensione parlamento illegale

Il tribunale scozzese giudica “illegale” la sospensione del parlamento da parte del Primo Ministro Boris Johnson. Lo scrive la Bbc. Secondo l’alta corte d’appello della Scozia, la scelta di Johnson è stata motivata dall’ “obiettivo improprio di ostacolare il parlamento”. La decisione rovescia un verdetto precedente dell’alta corte di Edimburgo favorevole al governo. La sentenza odierna tuttavia non incide per ora sulla sospensione del Parlamento, che è scattata ieri. La corte non ha infatti dato indicazioni di cancellare la sospensione prima dell’udienza della Corte Suprema britannica che si terrà martedì 17 settembre su un ricorso parallelo. (fonte Ansa)