Brexit. Boris Johnson sempre più solo: il fratello Jo lascia i Tories e il governo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Settembre 2019 - 15:41 OLTRE 6 MESI FA
Brexit, lascia i Tories anche Jo, il fratello di Boris Johnson

Il fratello minore del premier Uk Boris Johnson, Jo (Ansa)

ROMA – Rottura anche nella famiglia Johnson sulla Brexit. Jo, fratello minore filo-Ue del premier Boris, ha annunciato oggi le sue dimissioni dall’incarico di viceministro accettato dopo l’ascesa del primogenito a Downing Street. Contestualmente Jo si chiama fuori dal gruppo Tory alla Camera dei Comuni in dissenso dalla linea sulla questione di possibile divorzio no deal da Bruxelles. Jo Johnson, che si era già dimesso una prima volta dal governo di Theresa May sul dossier Brexit, ha fatto sapere di sentirsi “lacerato tra la famiglia e l’interesse nazionale”.

Conflitto insanabile tra famiglia e interesse nazionale

Nel suo messaggio di addio, Johnson junior riconosce di non essere in grado di risolvere il conflitto interiore fra la lealtà alla sua famiglia e le sue idee rispetto al futuro del Paese. Per questo annuncia in effetti non solo le dimissioni dal governo o dal gruppo, ma anche la rinuncia al seggio parlamentare e – almeno per ora – l’interruzione della sua carriera politica.

“E’ stato un onore – scrive Jo Johnson, che a differenza del fratello Boris aveva votato Remain al referendum sulla Brexit del 2016 – rappresentare (gli elettori del collegio di, ndr.) Orpington per 9 anni e di servire come viceministro sotto tre diversi premier. Nelle ultime settimane sono stato tuttavia lacerato fra la lealtà alla mia famiglia e l’interesse nazionale: è una tensione insolubile e quindi è tempo di cedere ad altri i miei ruoli di deputato e di viceministro”.

Lunedì nuovo voto su elezioni anticipate

Il governo Tory di Boris Johnson torna alla carica sulle elezioni anticipate, annunciando un nuovo voto alla Camera dei Comuni per la convocazione delle urne, dopo il mancato quorum di ieri su una prima mozione in favore del voto politico il 15 ottobre. Il nuovo tentativo è in programma per lunedì, secondo quanto reso noto oggi agli stessi deputati dal ministro dei Rapporti con il Parlamento (Leader of the House), Jacob Rees-Mogg. (fonte Ansa)