Brexit, Nancy Pelosi minaccia Boris Johnson: Salta tutto

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 11 Settembre 2020 - 10:09 OLTRE 6 MESI FA
Brexit, Nancy Pelosi (nella foto) minaccia: Salta tutto

epa06204474 House Minority Leader Democrat Nancy Pelosi holds a news conference in which she discussed immigration policy and Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA), on Capitol Hill in Washington, DC, USA, 14 September 2017. House Minority Leader Democrat Nancy Pelosi and Senate Minority Leader Democrat Chuck Schumer agreed to continue discussions with US President Donald J. Trump regarding protecting young undocumented immigrants, known as ‘dreamers’, from deportation and strengthening border security measures, excluding a wall. EPA/MICHAEL REYNOLDS

Brexit dura, Boris Johnson rischia grosso con gli americani. Nancy Pelosi, speaker democratica USA della Camera, avverte.

In ballo c’è la frontiera fra le due Irlande. Johnson è condizionato dagli unionisti oltranzisti protestanti dell’Ulster. Negli Usa contano i voti degli Irlandesi cattolici, discendenti dagli emigranti per fame e per sfuggire alle persecuzioni.
 
Se gli inglesi fanno saltare gli impegni già presi, c’è un rischio concreto di un ritorno del terrorismo nell’Irlanda del Nord. 

La minaccia di Nancy Pelosi

Nancy Pelosi, leader del Congresso Usa, ha messo Johnson in guardia. Se il Regno Unito violerà i termini di divorzio della Brexit in Irlanda del Nord, non ci sarà nessun accordo transatlantico commerciale fra Usa e Gran Bretagna.
 
Nelle intenzioni di Boris Johnson c’è l’idea di fare saltare il tavolo e rimangiarsi gli accordi già raggiunti con gli europei. La trattativa è incagliata sui diritti di pesca nelle acque britanniche da parte degli europei (in prima linea l’Islanda, da sempre in guerra fredda per la pesca ai merluzzi).

Il monito di Nancy Pelosi arriva mentre Michael Gove è alle prese con l’ottavo colloquio con l’UE e i negoziati commerciali minacciano di fallire.

L’incontro a Londra è fra le delegazioni, guidate rispettivamente dal vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic e dal ministro britannico Gove.

Brexit, Boris Johnson vuole rinnegare gli accordi

Circolano voci che se Johnson avesse intenzione di ritrattare gli impegni concordati nel 2019, Bruxelles tenterà di imporre pesanti multe.

Arrivato a Londra, Sefcovic ha affermato che intendeva esporre a Gove le “serie preoccupazioni” dei 27 paesi riguardo i piani di Johnson. Ovvero l’approvazione di una proposta di legge che annulli alcuni termini dell’accordo di uscita dall’UE.  

Il governo britannico ha pubblicato il disegno di legge sul mercato interno del Regno Unito. I ministri hanno ammesso che sono pronti a infrangere il diritto internazionale ma insistono sul fatto che è necessario garantire il processo di pace del Venerdì Santo del 1998 nell’Irlanda del Nord.

Nel frattempo, Michel Barnier e l’omologo britannico Lord Frost stanno concludendo l’ultimo round di negoziati commerciali su questioni chiave come i diritti di pesca e il rispetto delle norme dell’UE.

Secondo i funzionari UE,  il Regno Unito starebbe deliberatamente cercando di far saltare l’operazione e ha già deciso che non ci sarà un accordo.

L’Internal Market Bill, il progetto di legge, vedrebbe il Regno Unito decidere unilateralmente i dettagli relativi all’accordo di divorzio.

Ma Bruxelles è irremovibile. I dettagli che includono gli accordi doganali tra la Gran Bretagna continentale e l’Irlanda del Nord, devono essere risolti dal comitato misto.

Il segretario di Stato per l’Irlanda del Nord, il conservatore Brandon Lewis, ha scatenato indignazione ammettendo senza mezzi termini che le misure proposte da Johnson violeranno il diritto internazionale.

Downing Street ha affermato che l’accordo di recesso “non è come qualsiasi altro trattato” poiché è stato siglato “in circostanze politiche molto difficili”.

L’iniziativa del Primo Ministro ha sollevato le preoccupazioni di alcuni politici USA di cui Nancy Pelosi si è fatta portavoce.
 
Hanno avvertito che se l’Internal Market Bill dovesse violare l’accordo di pace irlandese del Venerdì Santo il governo britannico non vedrà la ratifica d’un qualsiasi trattato di libero scambio post Brexit con Washington.