PARIGI – Brigitte Macron non ci sta: mentre il marito e presidente di Francia, Emmanuel Macron, si appresta ad affrontare le sfide del nuovo anno con il nodo migranti, la riforma delle pensioni e la battaglia in campo europeo per una maggiore integrazione, la Première Dame si propone per il 2018 di assumere un ruolo più influente e attivo per il Paese.
Con la fine delle feste colei che in questi primi otto mesi di ‘rodaggio’ all’Eliseo è rimasta sostanzialmente un passo indietro, reputa sia giunto il tempo di mettere la sua popolarità a vantaggio di grandi cause nazionali, come la lotta contro il bullismo a scuola (prima di sposarlo, Brigitte fu l’insegnate di francese e di teatro di Emmanuel Macron), l’assistenza ai disabili o l’eguaglianza di genere. Prevista anche una sua maggiore presenza nelle missioni estere del marito, come quella in Cina dall’8 al 10 gennaio, a cui seguiranno Senegal, India, probabilmente il Giappone.
“Ormai – avverte in privato la Première Dame – una donna non può restare in secondo piano”. Corteggiatissima dai media nazionali ed internazionali, a cui si concede col contagocce, la principale consigliera e confidente di Macron si è finora tenuta alla larga da appuntamenti considerati troppo ‘glamour’ come il tappeto rosso del Festival di Cannes o la Fashion week parigina.
I suoi collaboratori, Pierre-Olivier Costa et Tristan Bromet, si sono abituati al rito di fine pomeriggio, quando lei li invita a fare un giretto a piedi per Parigi. Un modo per Madame di ‘staccare’ dalla solennità del Palazzo e fare il punto della situazione all’aperto.
A volte, la ristretta delegazione a passeggio viene accompagnata anche da Nemo, il cane presidenziale divenuto quasi una star nazionale. Dal salone delle Feste dell’Eliseo, tolti i pesanti tendaggi di velluto rosso, la Première Dame ha voluto portare una ventata d’aria fresca, introducendo a Palazzo pezzi d’arte contemporanea e design, proprio come fece a suo tempo, negli anni ’70, Claude Pompidou, la moglie dell’ex presidente Georges Pompidou.