Caso Ablyazov, Emma Bonino: “Punti oscuri ancora da chiarire, Ue già informata”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Luglio 2013 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA
Caso Ablyazov, Emma Bonino: "Punti oscuri ancora da chiarire, Ue già informata"

Caso Ablyazov, Emma Bonino: “Punti oscuri ancora da chiarire, Ue già informata” (Foto LaPresse)

BRUXELLES –  “Punti oscuri sull’espulsione della moglie e della figlia di Mukhtar Ablyazov“. Emma Bonino, ministro degli Esteri, lo ha detto durante il Consiglio Affari Esteri Ue in corso a Bruxelles sul caso espulsione di Alma Shalabayeva e della figlia Alua. La Bonino ha poi spiegato che il governo sta ancora valutando l’espulsione dell’ambasciatore del Kazakhstan dall’Italia, ma serve una soluzione che non abbia contraccolpi sul Paese.

A chi chiedeva se i diritti umani della famiglia Ablyazov fossero stati violati, il ministro Bonino ha risposto: “Per quello che seguo in solitario e con grande attività dal 1 giugno, di fronte a istituzioni del Paese che continuavano a ripetere che tutto era regolare, la mia preoccupazione è stata difendere questa signora (Shalabayeva, ndr). Ritengo altresì che ci siano punti oscuri che altre istituzioni debbano chiarire”.

L’ipotesi di allontanare l’ambasciatore kazako dall’Italia poi è ancora sotto il vaglio del governo, spiega la Bonino: “La mia prima preoccupazione è non indebolire per reazione o controreazione la nostra presenza ad Astana. Da quando è stata provata la superattività dell’ambasciatore kazako abbiamo preso una serie di iniziative per risolvere la questione, ma senza contraccolpi che indeboliscano la nostra presenza e capacità di assistenza”.

Il ministro ha poi aggiunto: “Non vorrei che alla fine restassimo con una presenza più indebolita con l’avvicinarsi del generale agosto. Indubbio è che l’attuale ambasciatore kazako in vacanza, dopo questi avvenimenti, non sarà più una persona molto utile nemmeno per i kazaki”.

La Bonino ha poi spiegato che l’Italia ha già informato l’Ue sul caso Ablyazov: “Abbiamo da tempo avvertito sia la presidenza dell’Ue, che peraltro è l’unica che mantiene un ufficio ad Almaty, e che ha garantito il supporto a difesa e a monitoraggio della situazione della signora (Shalabayeva) così come abbiamo avvertito la commissione Ue”.