Coronavirus, da Boris Johnson lezione a Conte e all’Italia: “Siamo inglesi, niente panico, c’è il Cobra”

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 6 Marzo 2020 - 17:24 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, da Boris Johnson lezione a Conte e all'Italia: "Siamo inglesi, niente panico, c'è il Cobra"

Coronavirus, da Boris Johnson lezione a Conte e all’Italia: “Siamo inglesi, niente panico, c’è il Cobra” (nella foto Giampaolo Scacchi)

Coronavirus nel mondo, da Londra una lezione agli italiani. La segnala Giampaolo Scacchi che nota…

Confermando la tradizione-mito della loro capacità di assistere impassibili alle peggiori catastrofi, gli inglesi hanno assunto, almeno ufficialmente, un atteggiamento freddo e distaccato. Al contrario delle autorità italiane, quali che siano le ragioni che hanno spinto i nostri governanti a cavalcare l’allarme. 
Il quotidiano conservatore Telegraph ha diffuso una mail ai suoi abbonati con questo titolo:
“No panicking please, we’re British”, “Per favore, non fatevi prendere dal panico, siamo inglesi”.
Chris Evans, direttore del giornale, commenta:”Nel Regno Unito il numero di vittime del coronavirus continua ad aumentare ma il governo ha adottato un approccio fermo e calmo. Tuttavia, ciò non ha fermato gli acquisti sull’onda del panico: una reazione eccessiva che potrebbe essere decisamente più dannosa dell’epidemia. 
Fa il paio il racconto del giornale filo laborista Mirror.

Downing Street, dove ha sede l’ufficio del Primo Ministro. ha dichiarato, scrive il Mirror, che è “molto probabile” che il coronavirus si diffonda in un “maniera significativa” e che i funzionari stiano accelerando i preparativi per affrontare l’epidemia.
Il Primo Ministro ha indetto una riunione con il comitato di emergenza Cobra ((Cabinet Office Briefing Rooms) – istituito per rispondere a a una crisi nazionale o regionale – nel corso della quale è stato aggiornato sul coronavirus dal capo ufficiale medico e dal capo consigliere scientifico.
Niente grandi conferenze stampa alla Conte-Speranza in stile Berlusconi-Bertolaso, niente stanziamenti miliardari. Boris se ne sta seduto sul divano del numero 10 di Dowining Street e prende le distanze.
Attualmente nel Regno Unito il numero di casi è salito a 116, il portavoce ufficiale del Primo Ministro ha dichiarato: “Cercheremo di contenere il virus ma ora è molto probabile che si diffonda in modo significativo”.

“Gli addetti ai lavori accelereranno dunque i lavori, si concentreranno sulle iniziative da prendere per cercare di ritardare la diffusione del virus” e ha aggiunto che “ciò includerà un attento lavoro per capire il momento ottimale in cui introdurre ulteriori misure”.

I funzionari hanno tuttavia ammesso che nell’affrontare il coronavirus, per il Regno Unito fosse inevitabile andare oltre la fase di contenimento ed entrare nella fase di ritardo.
L’OMS afferma che l’epidemia di coronavirus non è ancora a livello di pandemia ma ci sono “segnali molto preoccupanti”.
L’Inghilterra ha registrato 105 casi di coronavirus, in Galles al momento ci sono due casi confermati, la Scozia ha sei pazienti risultati positivi e nell’Irlanda del Nord sono presenti tre casi.