Editoria in Gran Bretagna: Murdoch torna in campo in onore della Thatcher

Pubblicato il 21 Ottobre 2010 - 19:23 OLTRE 6 MESI FA

Rupert Murdoch

Rupert Murdoch riappare di persona sulla ‘scena del delitto’ mentre si prepara a sferrare un nuovo decisivo affondo verso il monopolio dei media in Gran Bretagna. Il magnate australiano torna a parlare in pubblico per la prima volta in oltre vent’anni mentre montano nel Regno Unito le polemiche per l’acquisizione delle quote di BSkyB che non sono ancora di News Corporation: un affare da 7,8 miliardi di sterline che secondo i suoi rivali rischia di mettere in discussione la pluralità del sistema mediatico del paese. BSkyB, la società che controlla Sky nel Regno Unito, è la seconda emittente tv a pagamento in Gran Bretagna.

Il 22 ottobre, a quattro mesi dall’offerta di Murdoch, escono le trimestrali mentre gli avvocati di News Corporation valutano quando fare la notifica alla Commissione Europea per ottenere luce verde all’acquisto. Riflettori puntati dunque sul Centre for Policy Studies, il think tank di destra fondato da Margaret Thatcher e Keith Joseph, uno dei mentori politici della Lady di Ferro.

L’ex primo ministro, che qualche giorno fa ha compito 85 anni, avrebbe dovuto essere l’ospite d’onore della conferenza di Murdoch ma ha dovuto dare forfait all’ultimo: una brutta influenza l’ha messa ko in un ospedale privato a Belgravia.

‘Maggie’ a parte, c’è stato il tutto esaurito per la prima Baroness Thatcher Lecture sul tema Liberi Mercati, Libere Menti, e con buone ragioni. Mentre negli Usa, la sua patria di adozione dove controlla Wall Street Journal, New York Post e Fox Tv e finanzia per milioni di dollari la campagna elettorale, il magnate australiano è come il prezzemolo, in Gran Bretagna, pur possedendo giornali e tv da oltre 40 anni, Murdoch non faceva discorsi dal 1989, quando fece scalpore al festival televisivo di Edimburgo con un attacco alla Bbc, rea di produrre programmi che ”non sono altro che un riflesso di una ristretta élite”.

Il nuovo intervento, all’indomani dei tagli ordinati dal governo di David Cameron alla Bbc, coincide con la nuova battaglia di News Corp: l’assalto a BSkyB ha creato tanto allarme tra gli editori britannici da spingere gruppi vicini ai Tory (Daily Telegraph e Daily Mail) e ai laburisti (Guardian e Daily Mirror) ad allearsi in una petizione anti-Murdoch al ministro delle attività produttive Vincent Cable.

L’opposizione a tutto campo dell’intero arco costituzionale dei media potrebbe avere indotto i legali di News Corp a frenare nella notifica Ue: ”Un intervento del liberaldemocratico Cable avrebbe l’effetto di fermare l’affare anche se Bruxelles darà luce verde”, ha spiegato alla Bloomberg Gustan Duhs, specialista in questioni antitrust nello studio legale Stevens and Bolton.

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