Elezioni Portogallo, vince il centrodestra. Socrates si dimette

Pubblicato il 6 Giugno 2011 - 08:35 OLTRE 6 MESI FA

José Socrates (foto LaPresse)

LISBONA – A due settimane dalla debacle subita alle amministrative spagnole del 22 maggio dal Psoe di José Luis Zapatero, che lascerà fra 10 mesi, le elezioni politiche a Lisbona hanno provocato oggi l’uscita di scena anche dell’altro grande protagonista del socialismo iberico dell’ultimo decennio, José Socrates, capo del governo portoghese dal 2005. Il suo Ps è stato nettamente battuto nelle urne con il 28,5% (dopo lo scrutinio dell’80% delle schede) dal Psd del leader dell’opposizione di centrodestra Pedro Passos Coelho, al 40,6%, che sarà il nuovo primo ministro del Portogallo, probabilmente da fine mese.

Socrates si è assunto la responsabilità della debacle e ha annunciato le dimissioni da leader del Partito Socialista. Il premier uscente lascerà ogni incarico pubblico nel partito per ”non condizionare le scelte della nuova direzione”, che sarà eletta da un congresso straordinario. Passos Coelho dovrebbe governare in coalizione con l’altro partito del centrodestra portoghese, il Cds di Paulo Portas (10,9%), pure aderente al Ppe. Insieme hanno più del 50% dei voti e la maggioranza assoluta (121 seggi su 230) nel parlamento monocamerale di Lisbona. Sarà quindi Passos Coelho il premier che avrà il difficile compito di pilotare il paese fra le secche della crisi più grave del dopo dittatura e di applicare le dure misure imposte da Ue e Fmi in cambio del salvataggio da 78 miliardi concesso a metà maggio per evitare a Lisbona la bancarotta.

Non è chiaro fino a che punto sia prevalsa fra gli elettori – l’astensione ha toccato un record storico, sopra il 42% – la volontà di cambiamento, o piuttosto un voto sanzione contro Socrates – come quello contro Zapatero che in Spagna ha punito il Psoe – ritenuto responsabile di avere portato il paese al disastro finanziario. Dopo l’uscita di scena di Socrates, non è del tutto escluso però un patto nazionale fra i tre principali partiti, caldeggiato dal capo dello stato Anibal Cavaco Silva e dal padre storico del ps l’ex-presidente Mario Soares. Una possibile ‘grande coalizione’ fra i tre partiti che hanno accettato le ‘forche caudine’ di Ue e Fmi (Cdu e Be le hanno respinte), potrebbe dare al prossimo governo la massima forza possibile nella gestione della crisi. Passos Coelho e Portas avevano escluso qualsiasi alleanza con i socialisti con Socrates alla guida del partito. Ma ora le cose potrebbero essere diverse. Il successore di Socrates potrebbe oltretutto essere Antonio Jose’ Seguro, amico di Passos Coelho.

Il leader del Psd ha gia’ fatto sapere di volere ridurre a non piu’ di 10 ministri – tre probabilmente saranno Cds, fra cui agli esteri lo stesso Portas – il nuovo governo, un segnale di rigore al paese, sottoposto alla nuova cura lacrime e sangue di Ue e Fmi, e di volerlo formare in fretta. Ue e Fmi attendono decisioni rapide di Lisbona nell’attuazione delle misure di austerita’ e di riforma che hanno imposto al Portogallo, e da cui dipendera’ lo sblocco periodico delle tranche di finanziamento. ”Il peggio verra’ dopo le elezioni” ha avvertito Mario Soares, cioe’ quando il ‘diktat’ internazionale – taglio di stipendi, pensioni, spese sociali, sussidi disoccupazione, privatizzazioni, riforme del lavoro – comincera’ ad essere applicato a un paese gia’ in ginocchio dopo tre giri di vite in un anno di Socrates.

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