Elezioni presidenziali in Polonia: si va al ballottaggio il 4 luglio

Pubblicato il 21 Giugno 2010 - 08:59 OLTRE 6 MESI FA

A 70 giorni dalla morte del loro presidente nell’incidente aereo in Russia, i polacchi hanno votato per decidere sul dopo Lech Kaczynski: il candidato liberale Bronislaw Komorowski è arrivato in testa al primo turno con il 41,22% dei voti, davanti al conservatore Jaroslaw Kaczynski, che ha preso il 36,74%. Al terzo posto, con forte distacco, il candidato di sinistra, il socialdemocratico Grzegorz Napieralski, che ha ottenuto il 13,7% dei voti. Sarà lui il jolly della situazione al ballottaggio che si terrà il 4 luglio, a seconda di chi sceglierà per dare i suoi voti. Potrebbe darli sia al Po che al Pis: tutti e due i candidati infatti lo stanno corteggiando.

Gli exit poll davano Komorowski con un vantaggio di circa 12 punti sullo sfidante: 40,7%-45,7% contro 35,8%-33,2. Entrambi i candidati hanno ringraziato gli elettori facendo allusione al ballottaggio: “Ci sono momenti nella vita di un politico – ha detto Komorowski – in cui uno si può sentire felice e realizzato”. Nella vita come nello sport “i tempi supplementari sono la cosa più difficile”, ha detto. Si è appellato poi a “lottare per un migliore futuro della Polonia fino alla fine” e si è congratulato per il suo buon risultato con il candidato socialdemocratico Grzegorz Napieralski, che sarà ago della bilancia al ballottaggio, augurando “tempi migliori per la sinistra” perché essa è “assolutamente necessaria sulla scena politica polacca”.

Anche Kaczynski ha ringraziato i suoi elettori: “la chiave per la vittoria, per la vittoria definitiva perché le elezioni non sono ancora finite, sta nella nostra fede, nella nostra convinzione che si può e si deve vincere”, ha detto in tono quasi messianico. “Al secondo turno dobbiamo far capire chiaramente che sono in gioco due visioni della politica, due visioni della Polonia, perché a dispetto dei vari commenti che si sono sentiti, fra il signor Komorowski e me ci sono differenze sostanziali”. “Vediamo il futuro del Paese in modo diverso, vediamo in modo diverso la via per la felicità”.

Una vittoria di Komorowski, 58 anni, dello stesso partito del premier Donald Tusk, avrebbe il vantaggio di togliere la Polonia dalla situazione di stallo in cui era con Lech. Il presidente, del partito di opposizione Pis, poneva spesso il veto alle leggi che non gli andavano giù, legando le mani a Tusk. Presidenza e governo dello stesso colore consentirebbero al premier di portare avanti tutti i progetti di legge e le riforme annunciate. Non a caso Tusk non ha fatto che ripetere che queste erano elezioni molto importanti per il Paese.

Per Kaczynski, 61 anni, falco, tradizionalista cattolico, euroscettico l’obbiettivo quando si è lanciato nella corsa al posto del fratello era quello di portare a termine la sua missione, per una Polonia forte, al primo posto, prima dell’ Europa. Negli ultimi tempi, Kaczynski, che ha con sé la Chiesa e Solidarnosc (il fondatore Lech Walesa ha appoggiato però Komorowski), aveva guadagnato terreno e poteva contare sull’ elettorato cattolico e rurale, tradizionalmente forte in Polonia. Dai dati del primo turno risulta che ha vinto soprattutto a est: ovvero l’atavica paura della Russia avrebbe fatto ancora leva.