La prima foto di Mladic dopo l’arresto. La moglie: “E’ malato, non processatelo”

Pubblicato il 28 Maggio 2011 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA

BELGRADO – Ecco la prima foto di Mladic diffusa dal giornale serbo “Kurir” che pubblica la foto del Mladic di oggi accanto a quella di quando era nel pieno delle forze a capo delle truppe serbo-bosniache durante il conflitto armato in Bosnia.

BELGRADO – Mladic, scrive Kurir, è “fortemente invecchiato e cammina con difficoltà. Parla male e si confonde su quello che dice, un braccio è semiparalizzato. Un vicino lo ha aiutato a vestirsi prima che la polizia lo portasse via. Non ha opposto resistenza. si è limitato a dire: io sono Ratko Mladic”, scrive ancora Kurir.

“Alo”, un altro quotidiano popolare serbo scrive invece: “Hanno arrestato un uomo morto” . Nella foto pubblicata dai media serbi, l’ex generale accusato di genocidio appare dimagrito, pallido, con il cappellino da baseball blu, lo sguardo verso l’alto e l’aspetto non del tutto in salute. Secondo “Blic”, che ha anch’esso in prima le due foto dell’ex generale a confronto, ai medici Mladic avrebbe detto di non temere per un suo possibile suicidio: “Non abbiate paura, Mladic non se la prenderà con Mladic”, avrebbe detto il criminale di guerra.

Secondo la sua famiglia, l’ex generale accusato del massacro di Srebrenica sarebbe in gravi condizioni di salute. La moglie ha detto infatti che suo marito sta male e che dovrebbe essere ricoverato. Malgrado tutto però, il giudice del tribunale di Belgrado ha rotto gli indugi e annunciato che Mladic potrà essere trasferito alla Corte Penale Internazionale dell’Aja.

La moglie, in visita insieme al figlio Darko, ieri aveva chiesto l’immediato ricovero del marito e la possibilità di farlo visitare da un’equipe di medici russi. Secondo voci che circolano negli ambienti giudiziari di Sarajevo l’uomo soffrirebbe di cancro allo stadio avanzato. Indiscrezioni però che fino ad ora non hanno trovato alcun riscontro.

Intanto, intervendo a margine di un convegno, il ministro Franco Frattini ha accolto molto positivamente l’arresto del generale ricercato, sottolineando che la cattura di Ratko Mladic conduce “certamente la Serbia alla porta dell’Ue” e ha auspicato che “entro quest’anno” le sia riconosciuto lo status di Paese candidato”.

Soddisfazione espressa anche dalla Nato, che ha parlato attraverso la portavoce Oana Lungescu: “Il messaggio che arriva da questo arresto è che a livello internazionale viene sempre fatta giustizia. Quello che è accaduto a Mladic è un avvertimento per tutti coloro che continuano ad attaccare i civili”. Per la Lungescu si tratta di un arresto che “pone fine a uno dei capitoli più neri e sanguinosi della storia europea e accelera il processo dell’integrazione euroatlantica”. Paragonando l’intervento della Nato in Bosnia e quello attualmente in corso in Libia, Lungescu ha sottolineato che “nel secondo caso le forze alleate hanno reagito meglio di quanto accadde negli anni 90. Per avviare quella operazione ci vollero mesi, qui invece sono bastati pochi giorni. Per noi la tempestività significa efficacia”.

Sull’arresto del generale è intervenuto anche il ministero degli Esteri russo, paese tradizionalmente alleato della Serbia “Contiamo – ha fatto sapere il ministero – che il futuro processo a Ratko Mladic sarà giusto e imparziale, e non sarà usato al fine di allungare in modo artificioso le attività del tribunale penale internazionale per l’ex jugoslavia”.