Francia apre a nozze gay, Putin: “Niente adozioni di orfani russi”

Pubblicato il 27 Aprile 2013 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA – La Francia dice sì alle nozze gay? E allora niente orfani russi per gli aspiranti genitori francesi. E’ la minaccia lanciata da Vladimir Putin che, dopo il sì del parlamento francese alle unioni tra coppie dello stesso sesso e alla possibilità di queste di adottare bambini, ha proposto di rivedere l’accordo sulle adozioni con Parigi.

Il leader del Cremlino, incontrando il presidio del consiglio dei legislatori (che riunisce rappresentanti dei parlamenti locali) nella residenza di Novo Ogariovo, alle porte di Mosca, ha raccolto le osservazioni di una partecipante: ”Dobbiamo pensarci perché il problema e’ attuale, dobbiamo reagire a quello che succede intorno a noi”, ha detto.

”Noi rispettiamo i nostri vicini ma chiediamo il rispetto verso le nostre tradizioni culturali, etiche, legislative e verso le nostre norme morali”, ha proseguito. Ritengo che abbiamo il diritto di apportare cambiamenti” nell’accordo bilaterale sulle adozioni, ha aggiunto. La legalizzazione dei matrimoni omosessuali è passata in Francia nei giorni scorsi tra contestazioni di piazza; per l’entrata in vigore manca la firma del presidente Francois Hollande, che sostiene apertamente la legge.

La Russia è un Paese fortemente omofobo. Fino al 1993 l’omosessualità era un reato, sino al 1999 era considerata malattia mentale. L’omofobia, alimentata anche dalla Chiesa ortodossa, e’ ancora molto diffusa, nonostante il successo di fenomeni come il duo pop Tatu, dovuto in parte alla presunta relazione lesbica delle cantanti. Finora tutte le parate gay, definite dall’ex sindaco di Mosca Iuri Luzhkov ”opera di Satana” e ”armi di distruzione di massa”, sono state vietate e sono finite con manganellate della polizia o fermi o aggressioni scatenate da militanti ultraortodossi.

Mosca ha già vietato le adozioni di bambini russi in Usa, ufficialmente per i numerosi casi di presunti maltrattamenti, ma il provvedimento è stato presentato anche come una ritorsione alla legge Magnitski, che negli Usa impone sanzioni a una lista di 18 russi per violazione dei diritti umani e presunto coinvolgimento nella morte in carcere a Mosca dell’avvocato Serghiei Magnitski.

In questo caso Putin sembra essere attento all’opinione del popolo russo: durante una sua visita in Olanda a inizio di aprile, quando era stato contestato per l’omofobia del suo Paese, commentando il problema delle minoranze sessuali in Russia, aveva dichiarato: ”No, si possono immaginare matrimoni omosessuali in Cecenia? Dobbiamo anche capire in che Paese viviamo!”. Secondo la presidente del Senato russo Valentina Matvienko, presente anche lei alla riunione, le modifiche necessarie sono in preparazione.