Francia, convention dell’Ump di Sarkozy: “No ad una Repubblica islamica”

Pubblicato il 17 Febbraio 2011 - 18:46 OLTRE 6 MESI FA

Nicolas Sarkozy

PARIGI – Dopo il controverso dibattito sull’identità nazionale, è su islam e laicità che i francesi sono invitati ora a riflettere. Il numero dei luoghi di culto, la formazione degli imam, il contenuto delle prediche e la lingua da utilizzare: sono alcuni dei temi che verranno affrontati nella ‘convention’ dell’Ump, il partito di maggioranza, che si svolgerà il 5 aprile sul tema della laicità e del ruolo delle religioni.

Intanto diverse associazioni religiose hanno espresso la loro preoccupazione e si aspettano ”il peggio”. ”L’islam è compatibile con la Republique?” si è chiesto il presidente Nicolas Sarkozy rivolgendosi agli uomini del suo partito riuniti all’Eliseo. E ancora: ”Quali sono i limiti che la Francia pone all’islam?”.

”Non se ne parla di avere una società francese che subirà un islam in Francia – ha continuato il capo dello Stato -. In un paese laico non ci devono essere richiami alla preghiera in strada. Entro quest’anno bisogna fissare regole precise e concrete sul ruolo delle religioni”.

Per il presidente la Francia ha ”pagato molto cara la cecità sull’immigrazione negli anni ’80. Era un dibattito tabù. Con la laicità e l’islam sta succedendo la stessa cosa”. Inoltre, ha aggiunto, ”i razzisti di ieri sono diventati i populisti di oggi. La nostra formazione politica, e successivamente il Parlamento, devono occuparsi di questi temi”.

All’ordine del giorno della convention, ha spiegato il presidente dell’Ump, Jean-Francois Copé, ci saranno ”problemi di fondo sull’esercizio del culto musulmano e della sua compatibilità con le leggi della Repubblica”. Secondo l’entourage presidenziale, Sarkozy si aspetta ”proposte concrete”. L’islam sarà infatti uno gli argomenti principali della sua compagna per l’elezione presidenziale del 2012.

Tuttavia il dibattito non è ben visto da alcune associazioni religiose. Per la Federazione protestante di Francia (Fpf) è ”malsano stigmatizzare una sola religione” e si teme ”il peggio”. ”Valutare il ruolo delle religioni in uno stato laico è legittimo”, ha commentato Mohammed Moussaoui, il presidente del Consiglio francese del culto musulmano (Cfmf) preoccupato però che il dibattito voluto da Sarkozy non si traduca nel rimettere in discussione l’islam, come è succeso con quello sull’identità nazionale.

Secondo Moussaoui, in Francia ci sono 2.000 luoghi per il culto musulmano e i musulmani sono tra i 5 e i 6 milioni. L’islam è la seconda religione più praticata nel Paese.

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