Francia, la rinascita di Rachida Dati: “Al fianco di Sarkozy verso le elezioni 2012”

Pubblicato il 4 Marzo 2011 - 14:27 OLTRE 6 MESI FA

Rachida Dati

ROMA – Rachida Dati è di nuovo in prima linea. Dopo essere caduta in disgrazia in seguito alla separazione del presidente Nicolas Sarkozy dalla sua prima moglie, e amica di Dati, Cécilia Ciganer Albanez, l’ex ministro della Giustizia è stata richiamata nella direzione del partito Ump, per far parte della squadra che accompagnerà Sarkozy al voto nel 2012.

Al momento Dati, prima donna di famiglia non europea e la prima magrebina a occupare una posizione ministeriale chiave in un Governo francese, è sindaco del VII arrondissement, il ricco quartiere della Tour Eiffel, il meno multietnico della capitale. Del resto l’ex ministro ha sempre avuto la propensione per il lusso e la ricchezza, tanto da essere soprannominata Miss Dior.

In un’intervista al Corriere della Sera, Dati dice che tra lei è Sarkozy in realtà non c’è mai stato un vero allontanamento. Abbiamo avuto difficoltà, ma senza mai smettere di parlarci. All’inizio dell’anno Sarkozy ha voluto che mi venisse affidato un posto importante nel partito. Problemi legati al suo entourage piuttosto che a lui direttamente”.

Il tutto, però l’ha fatta sentire attaccata, ma ora “le cose sono tornate come erano prima”. Lei parla direttamente con il presidente, e con i suoi collaboratori ha la mano ferma: “Ho autorità e la uso. Mi piace decidere. Esigo molto da me stessa e quindi anche dagli altri, e questo talvolta è delicato. Ma non sono amara, non ho rivincite da prendere sulla vita. Mia madre non sapeva né leggere né scrivere, ma da bambina sono stata coperta di amore e ottimismo”.

Figlia di un muratore marocchino e di una casalinga algerina, Dati sul nuovo progetto di dibattito sull’Islam dice: “E’ lecito, ma basta che non si stigmatizzino 5 o 6 milioni di musulmani francesi. Basta che non lo si spacci per una riflessione sulla laicità. Se è dell’Islam che vogliamo parlare, diciamolo chiaramente, senza mentire”.

Madre single, vive le difficoltà di crescere da sola una bambina di due anni: “Zohra ormai sa parlare e mi fa capire benissimo quando è triste perché non ci sono. Cerco di stare molto con lei durante le vacanze. Comincio a lavorare alle 8 del mattino, ed esco un po’ prima che d’abitudine. Quando ero ministro, facevo tutte le notti le due. Il presidente Sarkozy mi telefonava per dirmi di smetterla e andare a casa”.

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