Hollande come Clinton? Una guerra (in Mali) per allontanare gli scandali

Pubblicato il 16 Luglio 2012 - 15:09 OLTRE 6 MESI FA
Hollande e la compagna Valerie

PARIGI – All’Eliseo la guerra familiare tra la compagna del presidente François Hollande e i figli di lui avuti da Segolene Royal ha raggiunto livelli di guardia. E cosa c’è di meglio per allontanare questa fastidiosa querelle se non una bella guerra? A leggere i giornali francesi sembra che il presidente socialista sia pronto a una nuova versione della “guerra di distrazione”. Già, perché da Blill Clinton in poi, i presidenti ci hanno a volte abituato a guerre che “distruggono” e “distraggono”. Nel 1998 l’intervento in Afghanistan con alcuni missili avvenne lo stesso giorno in cui in tribunale deponeva una certa Monica Lewinski. Oggi in Francia il presidente pensa a qualche missile contro il Mali proprio mentre la compagna e la sua ex si fanno la guerra a distanza, con coinvolgimento della prole.

Nelle ultime settimane, infatti, è decisamente aumentata la conflittualità in Mali, Paese africano dove è in corso un’estenuante guerriglia con le bande filo Al Qaeda. Venerdì scorso si sono riuniti i capi di Stato maggiore di Algeria, Mauritania, Mali e Niger e, in assenza di mezzi appropriati, si è deciso di chiedere aiuto a Stati Uniti e Francia. I quali non hanno davvero voglia che il Mali diventi un allevamento di futuri terroristi. Ragione politica nobile, subito colta da Hollande. Il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, ha comunicato qualche giorno fa che Parigi è all’erta. Non solo: “Nel nord, da un momento all’altro, è probabile l’uso della forza con un intervento che sarà guidato da Stati africani ma sarà appoggiato da forze internazionali”.

Insomma la Francia scalda i motori. Hollande, in appena due mesi, è già in difficoltà causa vita privata. L’ultima “goccia” è stata l’intervista al figlio Thomas (primogenito avuto dalla Royal) che si è scagliato contro la compagna del padre, Valerie Trierweiler, “rea” di aver pubblicamente appoggiato alle elezioni legislative il concorrente di Segolene. Per rimettere la famiglia in ordine e l’opinione pubblica a tacere non è escluso che Hollande si giochi la carta Mali. A Nicolas Sarkozy, poi, la guerra in Libia capitò in un momento particolarmente favorevole, proprio mentre i tabloid si accanivano contro l’algida moglie Carla Bruni. Ma per avere un corposo precedente bisogna andare indietro al 1998. Presidente degli Usa era Bill Clinton in pieno scandalo sessuale. Che decise di bombardare alcuni campi di addestramento di Al Qaeda in Afghanistan proprio nel giorno in cui la stagista Monica Lewinsky raccontava ai giudici la natura del suo rapporto con il presidente. Quella missione in Afghanistan, a giudicare dall’escalation di violenza di Al Qaeda degli anni successivi, non è bastata. E Clinton non riuscì nemmeno a bloccare il “sexgate” visto quanto il caso appassionò la stampa e gli elettori Usa. Ma Hollande potrebbe decidere di tentare lo stesso.