Frattini: un uomo, due stipendi. 96mila euro l’anno dall’Europa. Tutto in regola, ma…

Pubblicato il 24 Settembre 2010 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA
franco frattini

Franco Frattini, ministro degli Esteri ed ex commissario Ue

Franco Frattini: un uomo, due stipendi. O meglio uno stipendio e un’indennità. Stipendio italiano, quel che spetta a un ministro. Indennità europea, quella che si versa agli ex Commissari dell’Unione. Tutto formalmente in regola, niente di illegale. Però, quanto a “civile eleganza”, la prestazione è decisamente bassa. Dell’indennità europea percepita da Frattini, e insieme a lui dagli altri ex Commissari, scrive senza essere smentito il Financial Times Deutschland che indica anche la cifra: 96mila euro l’anno. La Commissione europea conferma: è un’indennità che si incassa per tre anni dopo aver lasciato l’incarico. E i conti tornano, Frattini è ministro italiano degli Esteri dal 2008, stesso anno in cui ha smesso di essere Commissario europeo. Quindi legittimamente incassa da allora i 96mila all’anno.

Precisa la Commissione europea che l’indennità è stata prevista e viene pagata “per i periodi di transizione dopo la fine del mandato anche se nel frattempo gli ex Commissari hanno trovato un altro lavoro”. Anche qui tutto formalmente in regola, Frattini un altro lavoro ce l’ha, difficile negarlo. Ma ha conservato anche il diritto alla “buonuscita europea” di 96mila euro per tre anni, totale 288mila euro. Si può discutere l’opportunità della spesa da parte della Commissione europea, spesa notevole perchè riguarda e premia tutti gli ex Commissari. Si può obiettare che l’indennità somiglia molto a un privilegio e a uno spreco. Ma tant’è, è la regola. E alla regola Frattini si attiene, se trae vantaggio lo fa nelle regole.

Ma un po’ di imbarazzo si addensa intorno ai due stipendi due. Imbarazzo che trapela e trasuda dalla dichiarazione involontariamente comica dello staff del ministro Frattini dopo che la notizia è stata diffusa: “L’indennità è una garanzia di indipendenza”. Indipendenza da chi e indipendenza di chi? Indipendenza del Commissario che quando è tale si assicura un “trattamento di fine rapporto” per poter fare il Commissario senza subire pressioni e senza temere di restare senza lavoro se ha dato fastidio a qualcuno? Un po’ tirata per i capelli, ma passi. Il Commissario Europeo è lavoro duro e incarico serio che merita di essere ben retribuito e protetto, anche economicamente. Ma un Commissario Europeo che poi diventa ministro del governo del suo paese da chi e cosa deve essere protetto? Chi minaccia l’indipendenza di Frattini ministro degli Esteri? Indipendenza che si difende con lo scudo di 96mila euro l’anno pagati dall’Europa? Frattini non era obbligato a fare una “bella figura”. E infatti non l’ha fatta. Così come non risulta l’abbiano fatta a suo tempo altri ex Commissari europei, italiani e non. Chiunque sia passato da incarichi nella Commissione Europea a incarichi di governo continuando a percepire l’indennità ha certamente peccato, più o meno in silenzio, di stile. Frattini ha incassato a norma di legge ma non è certo stato, diciamo così, un gentleman delle istituzioni. Lo stipendio italiano più l’indennità europea sono una consuetudine e anche un segno. Entrambi di “Casta” più che di classe dirigente.