Gran Bretagna, il governo cerca hacker per difendere il Paese

Pubblicato il 26 Luglio 2010 - 15:55 OLTRE 6 MESI FA

Pauline Neville Jones

Cercansi hacker per proteggere il Regno: il ministero dell’Interno britannico ha lanciato un concorso per ingaggiare la prossima generazione di esperti informatici in grado di fermare gli attacchi cibernetici a danno del Paese. Secondo quanto riporta oggi la Bbc, studenti e appassionati di tecnologie informatiche – alcuni con un passato o un presente da hacker – competeranno per una serie di borse di studio e posti in alcune delle migliori istituzioni del Paese.

I candidati dovranno prima prendere parte a una sorta di caccia al tesoro virtuale in cui dovranno identificare le falle di sicurezza all’interno di un sito e rispondere ad alcune domande su di esse. In una seconda prova, diverse squadre di candidati dovranno assumere il controllo di una rete informatica e difenderla da attacchi informatici.

”A difendere i nostri interessi nel cyberspazio è un numero relativamente basso di professionisti di talento e dalle grandi capacità, provenienti sia dal settore pubblico che privato”, ha detto Lady Neville-Jones, sottosegretario alla sicurezza, sottolineando come il numero di esperti informatici nel Paese abbia bisogno di crescere e il Cyber Security Challenge, questo il nome del concorso, sia un modo per attrarre più persone verso questo settore.

Kevin Streater della Open University, una delle istituzioni partner del progetto, ha sottolineato anche lui l’urgenza di formare più persone in questo campo: ”Stiamo già sotto una pressione particolare. Molte persone che sono entrate in questo settore prima del 2000 si sta specializzando in altri ruoli e chi è invece arrivato negli anni Sessanta e Settanta sta andando in pensione”.

Intervistato dalla Bbc, l’esperto informatico Tony Dyhouse ha affermato invece che la maggior parte della gente non si rende conto della quantità di lavoro che viene fatta dietro le quinte per rendere sicuri internet e tutte le reti informatiche che utilizziamo ogni giorno. ”E’ un po’ come un iceberg. La gente vede solo la punta, ma in realtà c’è molto di più sotto”, ha detto.