GB: lo strano governo dei due rivali

Pubblicato il 12 Maggio 2010 - 21:06 OLTRE 6 MESI FA

Nick Clegg e David Cameron

“Fino a oggi eravamo rivali, ora siamo colleghi”: bastano le parole di Nick Clegg a descrivere la nuova, strana condizione della politica inglese.

Dopo tredici anni di governo laburista, dopo sessant’anni di bipartitismo, la patria del bipartitismo è tornata ad un governo di coalizione tra conservatori e liberal-democratici.

Un’alleanza mai testata prima, presentato dagli stessi protagonisti con queste parole: “Abbiamo formato un governo di coalizione che è unito da tre principi: libertà, giustizia e responsabilità”.

I punti caldi che i due giovani leader, entrambi quarantatrenni,  sono tanti: la finanziaria d’emergenza da varare entro 50 giorni, un’azione rapida e incisiva sul deficit con 6 miliardi di tagli solo quest’anno, la cancellazione dell’aumento delle tasse sul lavoro.

Ma anche il referendum sul sistema di voto ‘alternativo’ (non si vota per un solo candidato ma si danno preferenze a scalare) e altre riforme del Parlamento, la creazione di un Consiglio di sicurezza nazionale, niente trasferimento di altri poteri all’Ue senza referendum, no all’ingresso nell’Euro finché durerà il governo di coalizione, un tetto all’immigrazione economica extra Ue.

Per affrontare tutte queste riforme, i nuovi governatori britannici hanno davanti un lustro, e ci tengono a sottolinearlo: “Questo è un accordo per cinque anni”, ha detto Cameron, ricordando che il problema principale e da affrontare immediatamente è il deficit: “Nessun governo in tempi moderni ha ricevuto un’eredità economica così terribile”.

Il nuovo premier ha parlato dell’intenzione sua e del partner di “introdurre una nuova politica, dove è più importante l’interesse nazionale che quello di partito, dove la cooperazione e il compromesso non sono segni di debolezza ma di forza”.

“Questo è un governo che durerà – gli ha fatto eco Clegg-. Ci saranno dossi e attriti, ma reggerà nonostante quelle differenze”.