Gb, deputato gonfiava rimborsi per cottage che usava con amante

Pubblicato il 20 Novembre 2009 - 21:19 OLTRE 6 MESI FA

Il deputato inglese David Curry

Non accenna a scemare in Gran Bretagna lo scandalo sui rimborsi spese gonfiati fatto esplodere dal Daily Telegraph. L’ultima vittima – finita nella bufera non solo per aver pesato sui contribuenti con spese ingiustificate, ma anche per una relazione extraconiugale – è paradossalmente il presidente del comitato di vigilanza sulla condotta dei deputati (Standards and privileges committee).

Si chiama David Curry e, appena saputo dell’indagine del Telegraph nei suoi confronti, si è immediatamente dimesso dal suo incarico fin quando la vicenda non sarà stata chiarita e si è autodenunciato alla stessa commissione dei Comuni che presiedeva da poco tempo. Al centro dello scandalo, la seconda casa del deputato, un cottage nello Yorkshire. Poiché Curry aveva dichiarato di usare l’abitazione quando era nel suo collegio elettorale, Skipton and Ripon, aveva diritto di richiedere un rimborso sia per il mutuo che per le eventuali altre spese.

In totale Curry è arrivato a chiedere circa 28 mila sterline (quasi 32 mila euro) di spese tra lavori e mutuo. Ma, dice il Telegraph, negli ultimi 4 anni, Curry in quella casa non c’è stato quasi mai per espresso divieto della moglie. Il cottage incriminato, secondo il Telegraph, era stata la cornice degli incontri tra Curry e la sua amante, Cherry Edwards, preside di una scuola della zona. Dopo un anno di separazione in seguito alla scappatella, Curry e signora sono poi tornati insieme a patto però, dice il quotidiano, che il deputato non mettesse più piede nella casa del peccato.

E Curry così ha fatto negli ultimi 4 anni, preferendo soggiornare – quando necessario – in un albergo della zona. A completare il quadro del Telegraph, le dichiarazioni dei presunti vicini di casa del deputato che dicono di non averlo mai visto nel cottage. Curry, intervistato dal Telegraph, ha ammesso di aver usato meno la casa dello Yorkshire a causa di problemi di umidità o della malattia del padre che lo portava a visitare il genitore più spesso possibile. Nessun riferimento alla eventuale relazione extraconiugale. Ha invece smentito seccamente che ci sia stato un divieto da parte della moglie a frequentare quella casa: queste affermazione, ha detto, «assomigliano a una trama di Harry Potter», ovvero frutto di pura fantasia.

Curry, che era stato nominato direttore della commissione solo qualche settimana fa, aveva già dichiarato all’inizio dell’anno che non si sarebbe presentato alle prossime elezioni «per dedicare più tempo alla famiglia».