Gentiloni difende Renzi: “Da Bruxelles una polemica inutile”

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Gennaio 2016 - 09:27 OLTRE 6 MESI FA
Gentiloni, da Bruxelles una polemica inutile

Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni

ROMA – “Una polemica inutile” quella di Bruxelles e ribadisce che la “flessibilità è merito dell’Italia“. Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in un’intervista al Corriere della Sera, interviene sulle critiche del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker al governo Renzi.”L’Europa – ha detto il ministro – attraversa una delle fasi più difficili degli ultimi 60 anni. Non ha bisogno di polemiche inutili da Bruxelles. L’Italia non ne fa, ma rispetta le regole dell’Unione e vuole essere rispettata”.

A colloquio con Paolo Valentino, Gentiloni spiega che sulla flessibilità “l’Italia usa i margini previsti dalle regole in vigore. Mi sembra non rilevante la polemica su chi l’abbia introdotta. È ovvio che operativamente è stata una direttiva della Commissione, ma politicamente fu un’iniziativa della presidenza italiana”.

Il ministro riflette poi sui rapporti tra Roma e Berlino: “Noi abbiamo con la Germania una consonanza totale su moltissime materie europee: politica estera, migrazione e altro. È vero che abbiamo opinioni diverse sulla politica economica. Se qualcuno descrive questo come una guerra italo-tedesca, non posso farci nulla”.

E batte il chiodo sull‘immigrazione: “L’Italia rivendica continuità di atteggiamento, fa la sua parte, investe molte risorse nel soccorso e nell’accoglienza, sollecita un’iniziativa comune europea sull’immigrazione, a partire dalla modifica delle regole di Dublino e dal diritto d’asilo comune. Il rischio odierno – continua il titolare della Farnesina – è che si sottovaluti l’importanza e l’investimento necessario per questa politica, tornando a scaricare gli oneri prima sui Paesi vicini e infine sui Paesi di primo arrivo”.

“Il pericolo è che a primavera, con la ripresa dei flussi, risorgano le frontiere”. Quanto all’ipotesi di ripristinare i confini, il ministro avverte: “Non conosco un mercato unico che non comprenda anche la libertà di circolazione delle persone”.