Germania, ministro Jung si dimette per “strage di Kunduz”

Pubblicato il 27 Novembre 2009 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA

Franz Josef Jung

La “strage di Kunduz” del 4 settembre ha provocato un terremoto tra le istituzioni tedesche: l’ex ministro della Difesa, attuale ministro del Lavoro, Franz Josef Jung si è infatti dimesso per il raid aereo dell’esercito tedesco che causò, secondo il governo talebano, 69 morti e 30 feriti. Le dimissioni di Jung seguono quelle di Wolfgang Schneiderhan, capo delle forze armate tedesche.

Jung ha annunciato di prendersi «la responsabilità politica della politica d’informazione interna del ministero della Difesa nei confronti del ministro riguardante gli avvenimenti del 4 settembre scorso a Kunduz».

Il ministro del Lavoro ha voluto sottolineare la sua estraneità alle accuse del tabloid Bild, secondo cui avrebbe occultato le prove che dimostravano fin dall’inizio la presenza di vittime civili del raid aereo.

Anche la decisione dell’ex capo dell’esercito arriva dopo numerose polemiche: Schneiderhan all’inizio tentò di nascondere la gravità del bilancio negando che vi fossero vittime tra i civili.

Il quotidiano tedesco Bild riferisce, alla vigilia di una seduta del Parlamento in cui si discuterà il prolungamento di una missione che conta 4.500 soldati, che dei video e un rapporto militare segreto avevano chiaramente dimostrato la presenza di vittime civili, e questo proprio mentre il governo e il ministero insistevano a negare tale eventualità.