Germania, sisma politico: se si votasse oggi Spd e Verdi al 51%

Pubblicato il 6 Aprile 2011 - 16:49 OLTRE 6 MESI FA

Angela Merkel

BERLINO – Alla fine, il temuto terremoto politico dopo le regionali nel Baden-Wuerttemberg e nella Renania-Palatinato c’è stato: la protesta contro il nucleare ha già cambiato, nei sondaggi, la mappa dei partiti in Germania, regalando ai Verdi non solo un nuovo massimo storico ma anche la possibilità di aspirare a una maggioranza assoluta di oltre il 50% alle prossime legislative.

Per la coalizione (Cdu-Csu, Fdp) guidata dalla cancelliera Angela Merkel, quindi, una rimonta in vista dell’appuntamento del 2013 diventa sempre più difficile, anche perché i suoi alleati liberaldemocratici (Fdp) adesso non riuscirebbero nemmeno ad arrivare al Bundestag. Intanto, il fondatore ed ex leader della Linke, Oskar Lafontaine, vede all’orizzonte una possibile ”emergenza” e non esclude un ritorno in campo.

Con il suo sondaggio settimanale sul polso politico del paese, l’istituto Forsa ha delineato oggi forse lo scenario che la Merkel temeva di più: se si votasse domenica, i Verdi otterrebbero il 28% – un record storico per il partito – e insieme ai socialdemocratici (Spd, 23%) avrebbero una maggioranza assoluta del 51%.

La maggioranza tedesca, quindi, è sempre più schiacciata dalla forza dei Verdi, mentre la sua componente liberaldemocratica cerca di risalire la china con il suo prossimo leader, il ministro della Sanità Philipp Roesler. Ma sarà dura: sempre secondo Forsa, la Fdp scenderebbe al 3%, quanto basta per non essere riconfermata al Bundestag (dove la soglia di sbarramento è il 5%), mentre l’Unione (Cdu-Csu) sprofonderebbe al 30% (meno tre punti). Risultato: ben 18 punti (51% contro 33%) separano i partiti di governo da un’eventuale alleanza Verdi-Spd.

I Verdi potrebbero permettersi di imporre alla Spd anche un loro esponente per la poltrona della Merkel, mentre in tempi più ravvicinati il sondaggio dimostra che l’improvvisa marcia indietro della cancelliera sul nucleare non ha dato frutti. Anzi, potrebbe avere danneggiato ulteriormente la sua credibilità.

Intanto, è possibile che, di fronte a questo sconvolgimento della mappa dei partiti in Germania, Lafontaine – che l’anno scorso ha lasciato per problemi di salute – veda uno spiraglio per far fare un salto di qualità al partito. La sinistra radicale è al 9% nei sondaggi e Lafontaine potrebbe riaffacciarsi sulla scena ”in caso di situazioni di emergenza”, ha detto oggi il capogruppo della Linke al Bundestag, Gregor Gysi, senza specificare cosa si intenda per emergenza.

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