Grecia senza soldi, referendum cancellato: deraglierà il treno euro?

di Warsamé Dini Casali
Pubblicato il 3 Novembre 2011 - 12:29 OLTRE 6 MESI FA

George Papandreou al G20 (Lapresse)

ROMA – La Grecia è senza soldi (è stata la stessa Atene a dire che in questo stato non arriva a fine dicembre) e quasi senza governo visto che Papandreou ha perso altri due pezzi della maggioranza e venerdì ha la prova del voto di fiducia. L’Europa ha bloccato i fondi fino alla risoluzione della questione sul referendum (Papandreou ha annunciato di aver cancellato quello sugli aiuti ma non sull’Ue) e i grandi dell’Ue iniziano a caldeggiare l’idea di un Unione senza la Grecia. Questo vorrebbe dire Grecia in default e quindi l’inizio di un processo a catena che potrebbe portare l’Italia in default, poi la Francia e gli altri Paesi dietro. Se perde il vagone Grecia il treno Europa deraglierà?

Il trailer del film di Cannes è da brivido: il G20 inizia alle 13 e Papandreou di prima mattina ha già  fatto in tempo a  farsi dare dello sleale e alle 11 a riunire il suo gruppo parlamentare. Due deputati socialisti hanno annunciato che non voteranno la fiducia al governo prevista per domani. Atene ha fatto sapere di aver cancellato il referendum sugli aiuti e di aver lasciato quello sulla presenza nell’Unione europea ma Papandreou non si vuole dimettere, vuole aspettare il voto di fiducia di venerdì. Solo che non ha più la maggioranza. Se il governo cade ci sarà un reincarico, elezioni anticipate, un governo di emergenza? E chi si farà garante del rispetto degli impegni assunti da Papandreou? Il quale finora ha sempre assicurato che applicherà le misure di austerità in cambio degli aiuti. L’opposizione, che cavalcava il risentimento antieuropeo fa sapere che è disposta a lavorare a un governo di transizione. Con quali garanzie di affidabilità è facile immaginare (non erano stati loro a truccare i conti?).

Sarkozy ha accolto Obama con il sorriso smagliante, ma il dossier greco occupa ancora tutto il tavolo delle trattative dei grandi. L’Europa arriva impreparata. Ora, però, i leader europei parlano apertamente della possibilità di abbandonare Atene al suo destino. Nicolas Sarkozy e Angela Merkel hanno detto chiaramente al premier greco George Papandreou che Atene non vedrà più un centesimo in aiuti – questo mese la Grecia dovrebbe ottenere un pagamento per 8 miliardi di euro – fino a quando non arriverà un voto favorevole all’assunzione dei suoi impegni con la zona euro. Senza maggioranza, quel voto non arriverà. Intanto lo spread dei titoli greci con il bund tedesco è arrivato alla cifra pazzesca di 2.390. Che fare?

Jean-Claude Juncker, premier lussemburghese e presidente dell’Eurotower, dopo aver stigmatizzato la slealtà del leader greco, ha ammesso candidamente che si studiano piani alternativi, con Atene fuori dalla porta. “Stiamo lavorando sulla vicenda, su come garantire che non ci sarà un disastro per la gente in Germania, in Lussemburgo e nella zona euro. Siamo assolutamente pronti per questa situazione”, ha detto alla tv tedesca Zdf. La Francia, che pure detiene una massa enorme di titoli spazzatura, ostenta sicurezza. “L’Eurozona può fare a meno della Grecia” ha affermato il ministro francese per gli Affari europei, Jean Leonetti, in un intervento alla radio RTL. Leonetti ha precisato che “l’euro e l’Europa possono sopravvivere” anche se la Grecia dovesse uscire dall’euro, per via del suo peso economico che rappresenta il “2% del Pil dell’Eurozona ed il 4% del suo debito”.